La 22enne trentina Nadia Mattivi, hockeista su ghiaccio, è emigrata a Boston da quattro anni con l’intento di seguire il suo sogno: “Militare nella Ncaa e laurearmi in Finanza”.
“A volte mi sveglio al mattino e ancora stento a credere di essere qui” dice in un’intervista rilasciata a Il Corriere dell’Alto Adige.
“Nel 2017, mentre studiavo al liceo scientifico, ho deciso di fare l’anno all’estero, anche per poter crescere nello sport: è allora che sono stata reclutata nel Linkopings HC Dam, in Svezia. Ed è lì che i college americani hanno cominciato a corteggiarmi”.
Arriva così il trasferimento a Boston per giocare – e vincere – nella squadra del college della città dove “è diventata la prima europea nella rosa ma soprattutto il nuovo capitano”.
“Quando sono arrivata qui non mi sarei mai aspettata di vestire questa maglia: ogni tanto, durante le partite, guardo di sfuggita quella ‘C’ cucita sulla spalla e ancora non mi sembra reale” confessa.
Il futuro? “Sicuramente gli Stati Uniti, nella conciliazione di sport e scuola, sono un modello inarrivabile non solo per l’Italia ma per qualsiasi altra nazione del mondo”.