Usa, in mostra all’ambasciata di Roma le opere dell’italiano che “fa risorgere” New York

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in foto Nello Petrucci

L’artista pompeiano Nello Petrucci, il 3 giugno, presso la sede dell’Ambasciata americana a Roma, presenta “Over the Sky”, la nuova mostra a cura di Francesca Barbi Marinetti e Anna Maria Volpacchio curatrice della Tri-mission Gallery. Con un nucleo di venti lavori site-specific, pensato come omaggio alla storia e cultura visiva americana più recente, Petrucci continua la sua costruzione di un parallelo tra l’antichità con la città di New York. È dopo il 2018, anno della sua residenza artistica presso il 3World Trade Centre, dove ha realizzato la monumentale “The Essence of Lightness”, che l’artista italiano che vive e lavora tra Pompei e New York, ha iniziato a formulare un pensiero visivo della resistenza che pone il classico come principio della permanenza della memoria identitaria dei popoli, trovando nella tipologia artistica della street-art un connubio naturale con il graffitismo pompeiano.
Per questo progetto, in cui intravede una continuità, l’artista persiste col suo concetto di lightness (leggerezza), liberandosi metaforicamente sopra la città. Il percorso dell’esposizione inizia da un dittico che rappresenta due figure antitetiche, la morte e la resurrezione, la caduta e l’ascesi, desunte da un celebre frame di una ripresa delle Torri Gemelle durante l’attentato terroristico dell’11settembre 2001. Delle due anime, l’artista insegue l’anima che sale, incominciando quindi un viaggio che va al di sopra della città, in un luogo sospeso dove vige ancora la libertà di superare i limiti della dimensione fisica e temporale. Come spiega Marinetti anche il linguaggio che adopera, “il decollage, diventa metafora di quel strappare e ricomporre che permette quella cosa meravigliosa e spaventosa insieme che è perdersi. Il perdersi, consente quelle condizioni mentalmente liberatorie attraverso cui si rendono visibili altre combinazioni di realtà”.
Pertanto, la percezione sbilenca, le altezze vertiginose, gli scorci che l’artista ci lascia di New York subiscono uno scatto diverso e un’evoluzione rispetto all’impaginazione concettuale e visiva dei lavori precedenti. Al confronto con l’idea di Pompei o di Roma che con la loro millenaria storia si dilatano in larghezza, New York è città verticale, slanciata in lunghezza. All’appuntamento del 3 giugno che prevede la preview della mostra negli spazi dell’Ambasciata americana, seguirà la presentazione del catalogo martedì 18 giugno dalle ore 16 alle 18 durante il talk “Autoritratto” presso il Macro Asilo, il nuovo progetto del Museo di Arte Contemporanea di Roma diretto da Giorgio De Finis. Infine il 21 giugno presso l’Ambasciata si terrà la vera e propria inaugurazione della mostra seguita da un cerimoniale ufficiale organizzato dalla stessa istituzione.