Roma, 10 lug. – (AdnKronos) – Trasformare le deiezioni delle mucche in ricchezza, in questo caso in energia elettrica rinnovabile e in un’identica quantità di energia termica. Da un anno a questa parte è quanto sta facendo la Biogas Wipptal Srl, società composta da 62 aziende agricole operanti nella zona dell’Alta Valle Isarco ed impegnate nel settore dell’allevamento di bovini da latte.
Doppio il vantaggio di questa iniziativa industriale. Le imprese agricole della zona hanno evitato di dover ridurre i capi di bestiame in esubero scendendo al di sotto della soglia critica di sopravvivenza, dal momento che il tradizionale spandimento dei reflui zootecnici, anche per la ridotta disponibilità di terreni, non rientra più negli stringenti canoni dettati dalle Direttive europee.
In questo modo si è scongiurato il rischio della moria dei masi e di un patrimonio di antichissime tradizioni, ma non solo: lo stoccaggio del “digestato”, ovvero del prodotto trasformato, aiuta a ridurre i costi e i fastidiosi odori derivanti dallo spargimento dei reflui zootecnici, soprattutto durante la stagione turistica, che vengono neutralizzati grazie alla conversione di parte del digestato in concime.
“Il modello Biogas Wipptal per la gestione dei reflui zootecnici – dichiara Giuseppe Francesco Marinello, presidente della Commissione Ambiente del Senato, presente oggi in Val di Vizze – rappresenta un virtuoso esempio di economia circolare; si tratta di una soluzione che può essere esportata in diversi territori a vocazione agricola che hanno la necessità di proteggere la natura, il turismo e l’economia locale”.
“L’impianto – aggiunge Marinello – è una realtà in linea con le future politiche ambientali europee e dimostra come innovazione e tecnologia, già oggi, giochino un ruolo fondamentale per salvaguardare la preziosa biodiversità del territorio italiano”.