Varate a Napoli le barche dei “ragazzi difficili”

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Sono state varate stamattina le “navi degli scugnizzi” destinate al recupero di ragazzi difficili che vengono avviati Sono state varate stamattina le “navi degli scugnizzi” destinate al recupero di ragazzi difficili che vengono avviati tramite un progetto gestito da associazioni di volontariato e supportato dalla marina Militare al mondo del lavoro cantieristico e navale. “Il progetto si richiama a un analogo programma varato esattamente un secolo fa, nel 1914, “Da scugnizzi a marinaretti”, con il quale quale l’allora Ministero della Marina – raccontano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della radiazza che hanno seguito in diretta l’intera cerimonia a cui hanno partecipato oltre alle autorità anche tanti ragazzi – fece dono alla città di Napoli della pirocorvetta in legno “Caracciolo” per accogliere gli scugnizzi e trasformarli in provetti marinai. Una iniziativa che a distanza di tanto tempo è ancora attualissimo e assolutamente necessario”. Si chiamano Free Bee e Federica e sono due vaurien, barche a vela, piccoli gioielli in legno degli anni ’60, che dopo due anni di restauro sono stati varate sotto la pioggia dalla Base Navale di Napoli in Via Acton, 1. Il restauro è stato curato dall’associazione onlus “Life”, in collaborazione con la Marina Militare e l’UNCI Pesca (Unione Nazionale delle Cooperative Italiane della pesca e dell’acquacoltura): “Il restauro è stato lungo e difficile – spiega il presidente di “Life” Stefano Lanfranco – ma le barche sono tornate all’antico splendore, restaurate dai nostri volontari con il contributo di sei ragazzi che partecipano al progetto di solidarietà “Scugnizzi a vela”, un programma a favore dell’integrazione delle persone a rischio di devianza ed emarginazione”. Il progetto è realizzato nel Cantiere Scuola ospitato all’interno dell’antica falegnameria borbonica, grazie alla determinante disponibilità della Marina Militare, dei Marinai d’Italia, dell’Autorità Portuale di Napoli e di etici sostenitori, che concedono così l’opportunità agli scugnizzi di acquisire competenze e conoscenze nell’ambito del restauro e dell’arte marinaresca ed essere avviati con provate esperienze nel mondo del lavoro. Il progetto coinvolge i ragazzi provenienti da famiglie disagiate della provincia di Napoli, della Comunità Pubblica per Minori di Nisida – Ministero della Giustizia, dell’ASL NA 1 Unità Operativa Ser.T. – Servizio Tossicodipendenze, dalle Case Famiglia Aquilotto, Germoglio e Pianeti diversi, che intravedono in questa esperienza educativa, unica del suo genere, un percorso di crescita ed inserimento nella civile società dei ragazzi impegnati.