Nel seminario del 14 settembre a Luci sul Lavoro, l’annuale evento di confronto e approfondimento sui temi dell’occupazione alla Fortezza di Montepulciano, Regioni e Anpal Servizi gettano le fondamenta del nuovo progetto di qualificazione degli operatori dei servizi per l’impiego
Rendere i servizi per l’impiego più efficienti attraverso la crescita professionale degli operatori. È l’obiettivo del nuovo progetto che l’Agenzia nazionale delle politiche attive sta costruendo di concerto con le Regioni.
Si tratta di una scuola nazionale delle politiche attive, dove formare e far crescere le competenze di tutti coloro che lavorano non solo nelle transizioni tra disoccupazione e lavoro, ma lungo tutta la filiera scuola-formazione-lavoro. E consolidare una community che scambi esperienze per migliorare la qualità dei servizi offerti a chi cerca lavoro. La scuola vuole rappresentare un passo in avanti, con la possibilità di mettere in sinergia lo Stato, le Regioni e gli altri stakeholder pubblici e privati.
È la nuova sfida delle politiche attive del lavoro in questa fase politica di passaggio che vedrà presto la nascita della nuova agenzia Sviluppo Lavoro Italia. Le prime analisi di fattibilità e il confronto sulla governance hanno avuto luogo nella splendida cornice di Montepulciano, nell’evento Luci sul Lavoro, con il confronto con le Regioni e Province Autonome, nel solco delle competenze istituzionali su servizi e politiche attive del lavoro.
Al seminario, moderato da Federico Conti, hanno preso parte Maika Aversano, Direttore Generale ASPAL, Simone Cappelli, Responsabile del Settore Lavoro Regione Toscana, Federica Deyme, Direttore Agenzia Piemonte Lavoo, Paolo Mora, Direttore Generale D. G. Formazione e Lavoro Regione Lombardia, Paola Nicastro, Direttore ARPAL Umbria, Stefano Raia, Direttore Divisione Anpal Coordinamento dei servizi per il lavoro Anpal Servizi,Stefania Terlizzi, Dirigente generale Agenzia del Lavoro di Trento presso la Provincia Autonoma di TN.
Massimo Temussi, chiudendo i lavori, ha sottolineato che la scuola sarà in realtà una vera e propria piattaforma di empowerment: “Non c’è una Regione che non possa insegnare qualcosa agli altri. Nei miei incontri istituzionali in Italia ho incontrato grandi professionalità nel mondo dei servizi per l’impiego. Vedo la scuola come una comunità di competenze che insegnano e condividono. Occorre realizzare l’idea che è sottesa ai livelli essenziali delle prestazioni: il cittadino è al centro e ha diritto a un servizio che ha bisogno di un minimo di misurazione di qualità. La Scuola è un obiettivo del Programma Nazionale Giovani, Donne e Lavoro, un obiettivo che si innesta nel quadro delle competenze istituzionali sul lavoro, sulla formazione e sul sociale. Gli obiettivi vanno declinati in attività operative e in un modello di formazione. Dobbiamo tenere presente che ogni paese deve costruire il suo modello: ben venga una scuola nazionale, ma come un luogo di confronto continuo con modelli regionali, interregionali, nazionali, ma anche europei e internazionali. La scuola deve confrontarsi quotidianamente con soggetti di tutto il mondo che come noi devono affrontare come noi i problemi del mismatching e delle disuguaglianze”.