Via libera dal governo al nuovo Codice degli appalti

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Via libera al nuovo Codice degli appalti, con il primario obiettivo della semplificazione della normativa, della trasparenza e della qualità. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, al termine del cdm che ha approvato il nuovo testo, “una corposa riforma che mira a rendere il sistema lavori pubblici finalmente all’altezza di un grande paese europeo”. Il nuovo Codice recepisce il vecchio e tre direttive europee e passa da oltre 600 articoli e 1.500 commi a 217 articoli.

Delrio ha illustrato le novità principali del nuovo codice degli appalti: “Basta alle gare al massimo ribasso, la scelta coniuga prezzo e qualità”. “Le gare al massimo ribasso sono finite – ha spiegato Delrio – la scelta è la scelta dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che coniuga il prezzo ma anche la qualità. Il tema della qualità dell’offerta è molto importante – ha insistito – perché evita l’applicazione del massimo ribasso in settori delicati come sono i servizi sociali o scolastici che tanto danno hanno creato in questi anni al nostro Paese”. Il Codice, ha aggiunto il ministro, punta a mettere “al centro la qualità. Innanzitutto la qualità degli operatori economici qualificati, imprese vere e non imprese finte, piene di ingegneri e progettisti e povere di avvocati, esattamente il contrario di quello che avviene oggi. Poi la qualità delle stazioni appaltanti, cioè gli enti che cercano di fare badi di gara di qualità e proporzionati alle loro capacità, si devono qualificare, devono diventare capaci di giudicare le offerte e di fare buoni bandi di gara”. Delrio ha quindi citato anche “la qualità dei progetti: troppo spesso in Italia – ha sottolineato – si mettono a gara progetti preliminari senza indagini archeologiche, geologiche, sismiche e così via e questo comporta che un mese dopo l’aggiudicazione di un appalto cominciano le varianti, si comincia a richiedere il 30% in più, il 40% in più. Il progetto d’ora in poi è centrale, bisogna metterlo a gara se già assestato e convincente. Avremo così più certezza che le opere vengano fatte coi tempi giusti e coi costi giusti”, ha concluso.

Delrio, Anac avrà risorse adeguate per nuovi compiti  – “Faremo in modo che ai nuovi compiti corrispondano risorse adeguate, che siano dal bilancio interno o altre risorse si vedrà. Andremo senz’altro incontro a questa sollecitazione di risorse adeguate”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, parlando del ruolo dell’Anac – e dell’allarme lanciato recentemente dal suo presidente Raffaele Cantone – al termine del cdm che ha approvato il nuovo codice degli appalti.

Via libera al nuovo Codice degli appalti, con il primario obiettivo della semplificazione della normativa, della trasparenza e della qualità. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, al termine del cdm che ha approvato il nuovo testo, “una corposa riforma che mira a rendere il sistema lavori pubblici finalmente all’altezza di un grande paese europeo”. Il nuovo Codice recepisce il vecchio e tre direttive europee e passa da oltre 600 articoli e 1.500 commi a 217 articoli.

Delrio ha illustrato le novità principali del nuovo codice degli appalti: “Basta alle gare al massimo ribasso, la scelta coniuga prezzo e qualità”. “Le gare al massimo ribasso sono finite – ha spiegato Delrio – la scelta è la scelta dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che coniuga il prezzo ma anche la qualità. Il tema della qualità dell’offerta è molto importante – ha insistito – perché evita l’applicazione del massimo ribasso in settori delicati come sono i servizi sociali o scolastici che tanto danno hanno creato in questi anni al nostro Paese”. Il Codice, ha aggiunto il ministro, punta a mettere “al centro la qualità. Innanzitutto la qualità degli operatori economici qualificati, imprese vere e non imprese finte, piene di ingegneri e progettisti e povere di avvocati, esattamente il contrario di quello che avviene oggi. Poi la qualità delle stazioni appaltanti, cioè gli enti che cercano di fare badi di gara di qualità e proporzionati alle loro capacità, si devono qualificare, devono diventare capaci di giudicare le offerte e di fare buoni bandi di gara”. Delrio ha quindi citato anche “la qualità dei progetti: troppo spesso in Italia – ha sottolineato – si mettono a gara progetti preliminari senza indagini archeologiche, geologiche, sismiche e così via e questo comporta che un mese dopo l’aggiudicazione di un appalto cominciano le varianti, si comincia a richiedere il 30% in più, il 40% in più. Il progetto d’ora in poi è centrale, bisogna metterlo a gara se già assestato e convincente. Avremo così più certezza che le opere vengano fatte coi tempi giusti e coi costi giusti”, ha concluso.

Delrio, Anac avrà risorse adeguate per nuovi compiti  – “Faremo in modo che ai nuovi compiti corrispondano risorse adeguate, che siano dal bilancio interno o altre risorse si vedrà. Andremo senz’altro incontro a questa sollecitazione di risorse adeguate”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, parlando del ruolo dell’Anac – e dell’allarme lanciato recentemente dal suo presidente Raffaele Cantone – al termine del cdm che ha approvato il nuovo codice degli appalti.