Vinarte, edizione 2019 all’insegna del confronto tra artisti

236
In foto Giuseppe Leone con un ritratto raffigurante il rapper Shaone realizzato da Jorit

VinArte, la kermesse artistica del festival Vinalia, torna, per il nono anno consecutivo, legandosi al tema “Canto della Durata”. Attraverso i concetti portati avanti da tale scelta, lungo le strade e negli antichi palazzi del borgo antico, si susseguirà un corale dialogo tra artisti di diversa poetica, legati, però, da una visione che di proporsi come viaggio nel tempo, ovvero come proposizione di un’arte in grado di resistere e sfidare la caducità della vita e sostenendo la bellezza effimera di ciò che passa o di ciò che resta, affidando ai posteri una traccia di memoria.
Pittura, Scultura e Fotografia saranno i linguaggi che, tra l’Antico Monte dei Pegni, quella che fu la Sagrestia dell’Ave Gratia Plena, il Municipio Vecchio, l’Ave Gratia Plena e Palazzo Marotta Romano si incontreranno le opere di Vishka e Amir Sabet Azar in residenza artistica con un laboratorio di pittura, Constantin Migliorini con le sue misteriche ed oniriche figure e Jorit, con un’opera su tela che sarà una pala d’altare laica. La scultura di Mariano Goglia e la fotografia di Anna Rosati, Francesco Cardone, Francesco Ciotola, Natalino Russo. A questi nomi, si uniscono quelli della dimensione legata al Genius Loci, con i fotografi guardiensi Mariagrazia Pigna, Pasquale Di Cosmo e Francesco Garofano. A latere il dialogo continua con Salvatore Di Vilio, fotografo legato alla tradizione di Vinalia e che, in anteprima presenterà la sua ultima pubblicazione. Infine, l’atelier Pietre Vive di Carmine Maffei genererà un legame tra territorio e nuova sperimentazione.
Il progetto VinArte, affidato, da nove anni, alla direzione artistica dell’ideatore Giuseppe Leone e alla direzione della sezione fotografia di Azzurra Immediato, intende svilupparsi come un cammino all’interno di Vinalia alla sua 26ima edizione e, dalle colline guardiensi, l’arte attraverserà tempi e luoghi lontani, fondendosi come in un classico convivio, un simposio d’artisti che spazierà verso l’infinito ed oltre perché, come accade con le gocce di vino, così agisce la memoria, per frammenti, ed essa funziona solo in questo modo, al fine, poi, di creare un unico, immenso, ‘quadro’, quello che sopravvive: al passare degli anni, delle anime e degli sguardi, facendosi bellezza che dura, dal valore universale, poetico ed oracolare, nell’illuminata intesa tra Arte & Impresa.