Su tutta la Penisola si fa largo lo spritz che è il re del fuori casa (e dell’aperitivo) ma il consumo di vino accomuna gli italiani anche se al Nord si concentra una maggior conoscenza del prodotto. Vola, in particolare in Lombardia e Veneto, il consumo di spritz (attorno al 40% nel fuori casa) e più in generale dei vini mixati nelle grandi città, dove è maggiore anche la propensione alla vacanza enoturistica, in particolare a Milano (36%). Il rosso, primo tra i consumi, domina al Sud, in Piemonte e in Toscana, mentre in Veneto è altissima l’incidenza degli sparkling. A delineare la geografia dei consumi enoici l’indagine Mercato Italia – Gli italiani e il vino, realizzata da Vinitaly con l’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor e presentata in apertura della 53/ma edizione della rassegna di Veronafiere, con focus su sei regioni (Veneto, Lombardia, Piemonte, Toscana, Campania e Sicilia) e tre città (Roma, Milano e Napoli). Più marcate le differenze, nel campione intervistato, sulla conoscenza dei grandi vitigni: chiamati a indicare la provenienza regionale di Amarone della Valpolicella, Brunello di Montalcino e Franciacorta, solo 1 italiano su 4 risponde correttamente, in una geografia delle risposte che premia i veneti (38% di risposte senza errori), seguiti da Lombardia (34%), mentre fanalini di coda sono la Sicilia e la Campania, dove la soglia si abbassa a circa un quinto dei rispondenti.