Una viticoltura sostenibile non significa tornare al passato, ma guardare al presente del vino orientando le proprie scelte verso ciò che suggerisce il territorio, pensando a un futuro che sia maggiormente rispettoso degli equilibri che la natura impone. È questa la convinzione che ha maturato il sistema vitivinicolo vesuviano alla chiusura della due giorni che il Consorzio tutela vini Vesuvio ha messo in scena al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann). I produttori dell’area vesuviana guardano con fiducia alle sfide da affrontare, forti del gradimento crescente che vanno riscuotendo le loro produzioni enologiche, come evidenziato dal considerevole numero di wine lovers che ha affollato i banchi delle aziende che hanno partecipato all’iniziativa. Forte l’appeal dei ‘vulcanici’ vini vesuviani, come emerso anche nel corso delle tre affollate masterclass dedicate ai vini a denominazione di origine ‘Vesuvio’, compreso quelli della menzione ‘Lacryma Christi’. Il momento centrale dell’evento promosso dal Consorzio, il ‘Vesuvio Wine Forum – Il futuro e il valore dei vini da suoli vulcanici tra sostenibilità e cambiamenti climatici’, è servito soprattutto a far crescere tra i produttori la convinzione che anche la millenaria viticoltura vesuviana è chiamata ad affrontare la grande sfida imposta dai cambiamenti climatici. Al ‘Forum’ si sono registrati gli interventi di diversi attori della filiera vitivinicola che, da diverse angolature, hanno portato un ricco contributo alla discussione che si è preoccupata soprattutto di analizzare i benefici derivanti da un’agricoltura sempre più sostenibile in termini di prosperità economica. Condizione necessaria per assicurare la sopravvivenza delle imprese, ma anche in termini di salvaguardia e tutela ambientale, con una attenzione particolare all’equilibrio ecologico e alla conservazione del paesaggio. In particolare, ci si è soffermati su come lo scenario produttivo vesuviano può mettere in pratica una attenta e concreta applicazione di quei risultati della ricerca scientifica che consentono di reagire alle criticità dei mutamenti climatici. Un articolato processo che dovrà trarre la propria linfa dalla tradizione. “La buona riuscita della due giorni al Mann – dichiara Ciro Giordano, presidente del Consorzio Vesuvio – è frutto di un lavoro di squadra. La manifestazione è nata con il preciso obiettivo di far conoscere le nostre produzioni di qualità a un pubblico selezionato. Molto spesso nelle attività di promozione si commette l’errore di non guardare mai agli sbocchi più prossimi sul mercato”.