Waiting for the Sibyl. Potenziali emozioni da un confronto possibile

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(da liarumma.it)

Waiting for the Sibyl, aspettando la Sibilla. Un titolo, che è un incipit a tutti gli effetti e che instilla l’aspettativa in chiunque lo legga.  Il concretizzarsi di un pensiero costruttivo. Tutti in piedi per la ola.
La collaborazione tra la privatissima Galleria Lia Rumma e il pubblico senza discussione Museo di San Martino è un fatto concreto. Il futuro è arrivato. Finalmente. La discettata collaborazione tra pubblico e privato nel mondo della cultura, dopo qualche tentativo più o meno riuscito, ha ottenuto la sua ratifica in una mostra con presupposti a dir poco straordinari.  La Spezieria dei monaci a San Martino, l’antica farmacia nella cui volta c’è l’affresco di De Matteis, il luogo in cui si riservavano cure mediche non solo ai membri della comunità conventuale ma anche al pubblico esterno, accoglie l’installazione dell’artista sudafricano Kentridge un vero purosangue della scuderia Rumma. Il nuovo spazio espositivo del Museo con i reperti estratti dalle macerie della chiesa di Sant’Eligio. Invocazione al dialogo tra opere antiche e contemporanee.  Le Sibille di Kentridge e le figure delle Sibille parte dell’intricato apparato scultoreo della Cona dei Lani.  Le Sibille si fronteggiano idealmente, ognuna dallo spazio espositivo dedicato. Nessun mezzogiorno di fuoco: la nuova sezione espositiva del Museo di San Martino dedicata alla Cona dei Lani da un lato, e di fronte la Spezieria con l’installazione della Sibyl di Kentridge. Se dialogo c’è, che dialogo sia. Fil rouge la rappresentazione della Sibilla Cumana. Dalla Spezieria la Sibilla contemporanea è immaginata come una danzatrice africana che si muove, accompagnata dalle composizioni vocali del musicista Mhalangu, e una sequenza di disegni a inchiostro o carboncino si animano nelle pagine sfogliate di un flipbook.
Appena di fronte i frammenti di terrecotte plasmate della Cappella dei Lani (la corporazione dei macellai) che si trovava nella chiesa di Sant’Eligio a Napoli, e che con essa fu distrutta dai bombardamenti. Opere e frammenti restaurati nel tempo che restano un importante segno del Rinascimento meridionale. Tra queste terrecotte la Sibilla, ma anche i Profeti, La Vergine e il Cristo Redentore insieme ad una folla di angeli musicanti ed altre figure. L’aspettativa per scoprire il terreno del dialogo è alta, così come la curiosità di vedere una installazione che ha già infiammato il pubblico di altre città italiane. Le antiche Sibille, come eloquenti figure profetiche all’interno di un complesso monumentale sacro, e la Sibilla contemporanea immaginata come una danzatrice africana che si muove, accompagnata da composizioni vocali.
Il legame tra la Sibilla antica e quella contemporanea non è certo nella fisicità del personaggio. Gli antichi vaticini erano scritti sulle foglie di quercia che coloro che volevano una predizione, raccoglievano sulla grotta della Sibilla. Un altro faretto direzionato sul legame tra il mondo antico e la Sibyl di Kentridge: sullo sfondo fatto da pagine di vecchi libri, tra cui antiche edizioni della Divina Commedia, l’inchiostro tratteggia alberi con rami e foglie nere che si scompaginano, si rimescolano proprio come i vaticini. Ulteriore collegamento: le pagine della Diivina Commedia. Dante interrogava la Sibilla che scriveva i propri oracoli sulle foglie di quercia che ruotando nel vento confondevano i destini. Nel video il volteggiare delle pagine della Commedia e il tratteggio delle foglie. Il turista cerca emozioni, bisogna dargli lo spunto forte perchè esse possano esplodere. Non una narrativa lineare ma un andamento emotivo ad arco per il visitatore che compie un vero viaggio dall’antichità ai nostri giorni attraverso Dante. Wow. Considerare il proprio pubblico, individuare la tipologia di visitatore per il caso specifico sono punti fondamentali quando si deve proporre un esposizione. La risposta cambia sempre: i collezionisti e gli studiosi non hanno le stesse esigenze di un turista che vuole portare a casa il ricordo di un esperienza che in qualche modo lo ha stimolato, un bambino avrà esigenze ancora diverse. I pronipoti del gemello Romolo invocherebbero merende a base di pizza e fichi. Non è facile, ma le tecniche dell’interpretazione rendono possibile la connessione.
Sollecitare i cinque sensi per trasportare il visitatore dal mondo antico alla danza, col turbinio contemporaneo di antiche vocalità, avrebbe svelato anche al turista poco esperto il senso profondo dell’esposizione. L’interpretazione regala al visitatore un viaggio speciale che sarà soggettivamente percepito come saliente e per questo gli rimarrà per sempre nell’anima e nel ricordo.