Walter Ji (Huawei): “Il 5G? Sì, ma quando sarà il mercato a chiederlo”

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Parigi, 31 mar. (AdnKronos) – (di Mattia Repetto) – “Noi abbiamo un obiettivo: offrire quanta più possibile varietà di prodotti ai consumatori tutelando la loro privacy e rispettando tutte le leggi e i requisiti dei Paesi dove abbiamo operato e dove andremo ad operare. Con il 5G si apre una nuova fase, che però non è solo legata alla tecnologia in sé ma anche a quello che il mercato chiederà da questa tecnologia”. Walter Ji, numero uno in Europa di Huawei, siede al tavolo in conferenza stampa organizzata subito dopo il grande evento di Parigi per il lancio dei nuovi smartphone della serie P30. Inglese impeccabile, netto nelle risposte, traccia senza alcuna esitazione il futuro di gruppo che oggi si trova nel mezzo dello scontro tra Cina e Stati Uniti, accusato di spionaggio attraverso i suoi dispositivi. Eppure, conti alla mano, Huawei vola nel 2018 con risultati record soprattutto nelle vendite di telefoni, segno che il mercato la pensa diversamente.

Il 5G è il grande assente nella nuova serie di smartphone, mentre sarà presente in autunno sul nuovo Mate, ma Ji su questo versante taglia corto: “Non bisogna preoccuparsi solo di integrare questa tecnologia, bisogna pensare allo spirito con cui si affronta il mercato e cosa questo chiede, le sue sfide e gli obiettivi da raggiungere. Non serve solo stare dietro alla concorrenza, con la quale abbiamo anche ridotto il gap. Bisogna anche pensare – rimarca – a come investire i soldi in modo da offrire ai clienti sempre qualcosa di più”.

Alla ricerca di “quel qualcosa in più” replica il nuovo P30 Pro, il top della serie presentata a Parigi: fotocamera che alza non di poco l’asticella della fotografia su telefono, design ricercato e una batteria dalla durata elevata. Insomma, a dirla con le parole di Walter Ji, “sono modifiche significative, tutte cose che migliorano l’esperienza dei nostri consumatori”.

E in risposta a tutte le vicende di cronaca che coinvolgono Huawei anche in Europa, il top manager annuncia il lancio della piattaforma di pagamento digitale del gruppo a metà di quest’anno nel Vecchio Continente. “Huawei Pay arriverà intorno alla fine del primo semestre del 2019”, dice lanciando così la sfida anche in un settore dove Apple, Samsung e Google si stanno spartendo quote.

Come a ogni lancio di una nuova serie di prodotti, ci pensa l’amministratore delegato del colosso cinese Richard Yu a presentare dal palco. Questa volta, dal Convention Center di Parigi, è la volta della serie P con il P30 Pro e il fratello minore P30. Come rimarcato anche da Walter Ji in conferenza, la parola d’ordine è fotografia. E infatti quasi tutta la presentazione è dedicata alla potenza della fotocamera del telefono: tutto ruota intorno sempre alla oramai lunga partnership con Leica e al nuovo sensore SuperSpectrum, che è equipaggiato sulla fotocamera da 40 megapixel: si allontana dal tradizionale sensore Rgbg (Red green blue green) sostituendo il verde con il giallo e diventando così Ryyb. Con questo sistema il P30 Pro è, ad esempio, in grado di arrivare a sensibilità maggiori, equivalenti anche a 409.600 Iso, mantenendo un dettaglio migliore della concorrenza.

A completare il set di sensori ci sono un grandangolare da 20 megapixel e un teleobiettivo da 8 megapixel. Quest’ultimo è un’altra novità: è montato parallelo alla scocca del telefono e riflette l’immagine da un prisma. Così permette uno zoom 5x ottico (che arriva a 50x digitale) senza compromettere la profondità dello smartphone. Inoltre, questa volta Huawei ha integrato posteriormente anche il sensore ToF, il time of flight, che permette di lavorare sulla profondità e sulla distorsione dell’oggetto inquadrato e, quindi, di migliorare il risultato finale dello scatto. Anteriormente c’è una camera da selfie da 32megapixel, incastrata nel piccolo notch a goccia.

Per il resto, Huawei conferma l’attenzione rivolta alla batteria, da 4200mAh sul P30 Pro così come al display, un Dewdrop FHD+ che nel P30 è di 6,1’’ mentre nel P30Pro è di 6,47’’. Lo schermo funziona anche da altoparlante per le chiamate, in quanto manca la capsula auricolare e l’audio viene trasmesso tramite il vetro. Sotto le scocche di entrambi i modelli pulsa il Kirin 980 da 7nm, processore in grado di garantire elevate prestazioni soprattutto in funzioni come il riconoscimento del volto o nell’elaborazione delle operazioni di intelligenza artificiale.

Dal palco, Yu ha anche presentato alcuni gadget che vanno a completare la già ampia gamma di dispositivi: le cuffie senza fili FreeLace, la Band 3 Pro, due nuovi smartwatch Watch Gt Active e Watch Gt Elegant e gli Smart Eyewear, occhiali realizzati in collaborazione con Gentle Monster dotati di auricolari e microfoni integrati e di una custodia che serve da base di ricarica.