Wedding, i ristoratori dell’area vesuviana pronti alla ripresa

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Nell’area vesuviana fervono i preparativi in vista della ripresa degli eventi legati al settore del wedding prevista martedì 15 giugno. Dopo mesi di totale blocco, i titolari dei ristoranti che insistono nell’area compresa tra i comuni di Trecase, Boscotrecase, Boscoreale e Terzigno, nel Napoletano, sono al lavoro per accogliere sposi e ospiti, seguendo le direttive dettate dai protocolli, che impongono speciali ”green pass” legati a vaccini, guarigioni o tamponi negativi effettuati nelle 48 ore precedenti. A farsi portavoce del momento è ”i Vesuvio”, aggregazione delle imprese che insistono nell’area vesuviana. ”Una ripartenza vissuta in sinergia con i clienti – affermano gli aderenti ad ‘i Vesuvio’ – tra continuo ascolto, green pass, fotografie e bomboniere: ad ogni esigenza abbiamo associato una meticolosa ricerca di formule corrette. Sin da oggi disponiamo di numeri in percentuale superiore all’80% tra vaccinati e certificati come guariti. I casi singoli sono pochi e ci attiveremo con le certificazioni necessarie”. Attenzione alle regole che si associa ad una ritrovata cura dei beni naturali che circondano le strutture: ”Abbiamo deciso di valorizzare un patrimonio naturale che attende una nuova stagione – proseguono gli imprenditori – La nostra generazione è cresciuta in questi territori e da sempre sostiene le idee innovative, la teoria dei piccoli passi. Oggi ogni angolo è ben curato, il verde avvolge l’intera area, in tavola proponiamo semplicità e sapori con ampia presenza di produzioni locali”. A sostenere la ripartenza delle attività legate al wedding anche le istituzioni. Come il sindaco di Boscotrecase, Pietro Carotenuto: ”È stato un anno difficile per questa categoria, tra le poche a pagare un prezzo altissimo all’emergenza. L’impegno è certamente quello di organizzare un tavolo di confronto con le categorie interessate, per verificare la possibilità di contribuire a supportare queste aziende in qualsiasi modo, a cominciare dal tema dei tributi. Il mio appello però va alle istituzioni regionali e nazionali: la prossima apertura non deve consistere in un piccolo intervallo felice che non risolve il problema. Non possiamo correre il rischio di nuove chiusure”.