Whirlpool Napoli, per i giudici non c’è stata condotta antisindacale. Licenziamenti, respinto il ricorso

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in foto la sede della ex Whirlpool in via Argine a Napoli

Il Tribunale di Napoli ha respinto la richiesta di condotta antisindacale avanzata dai sindacati contro i licenziamenti di Whirlpool degli operai dello stabilimento di via Argine. Si rende così di fatto esigibile il licenziamento dei 320 lavoratori dello stabilimento campano, che da ieri hanno cominciato a ricevere le lettere che annunciano la risoluzione del rapporto di lavoro da parte della multinazionale americana, ad oltre due anni e mezzo dall’annuncio della volontà di chiudere lo stabilimento di via Argine.

Nelle nove pagine della sentenza, firmata dal giudice della sezione Lavoro e Previdenza, Maria Rosaria Lombardi, comunicata questa mattina, poco prima delle 8, vengono esposti i principali fatti che hanno composto il ricorso presentato dalle organizzazioni sindacali che, in sostanza, denunciavano la condotta antisindacale dell’azienda, in ragione degli accordi sottoscritti nel 2015 e nel 2018 tra Governo, azienda e sindacati, che avrebbero assicurato un futuro produttivo e occupazionale al sito, salvo poi disattenderli con la decisione di cessare l’attività. Nel corso delle tre udienze disposte dal giudice per esaminare i fatti, sono stati ascoltati i testi della parte ricorrente e resistente, tra cui i lavoratori e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali territoriali e nazionali di Fim, Fiom e Uilm. L’ultima udienza si era tenuta il 27 ottobre scorso.

Le motivazioni della sentenza
Tra le motivazioni addotte dal giudice nella sentenza, viene evidenziato non solo la flessione dei volumi di mercato, ma anche il rifiuto da parte delle organizzazioni sindacali, nell’agosto 2019, della proposta di cessione del ramo d’azienda da parte di Whirlpool. Secondo il giudice, infine, i numerosi incontri – nazionali e territoriali – con le organizzazioni sindacali e con il Governo, non avrebbero determinato la condotta antisindacale denunciata dalle organizzazioni sindacali.
Nel rigettare il ricorso per comportamento antisindacale di Whirlpool presentato da Fim Fiom e Uilm i giudici rilevano come non solo “appaia plausibile il sensibile discostamento dalle stime di crescita previste”, a giustificazione della chiusura del sito di via Argine, ma anche come in tema di mantenimento dei livelli di occupazione, prima di procedere ai licenziamenti collettivi, la multinazionale abbia fatto la sua parte. “Risulta che la società, al fine di mantenere i livelli occupazionali si sia attivata nell’agosto del 2019 nel ricercare soluzioni, coinvolgendo i sindacati, mediante la cessione del ramo di azienda anche con la riconversione aziendale. L’essersi adeguata poi, al diniego manifestato dai lavoratori e dai sindacati, di certo evidenzia la correttezza delle relazioni sindacali ed il peso che le Sigle ricorrenti hanno avuto nelle trattative”, si legge nella sentenza che ricorda le iniziali trattative, poi naufragate, con la Prs, azienda per la produzione di container refrigerati.

Il sospetto di Sgambati (Uil Campania): Azienda informata in anticipo?
“Non tocca a noi entrare nel merito delle decisioni del giudice del lavoro, Ma sembra che la multinazionale abbia avuto anticipato in qualche modo il rigetto – è stato il commento del segretario Uil Campania, Giovanni Sgambati -, come a noi appare chiaro dall’aver ieri inviato le prime lettere di licenziamento. Rimane confermata per noi la necessità che il governo non si rimangi parole e verbali condivisi al tavolo del Mise per una soluzione della vertenza”.

Oggi sciopero a fine turno
I lavoratori dell’area Whirlpool di Cassinetta, in provincia di Napoli, sciopereranno oggi per le ultime due ore di tutti i turni. Lo comunica in una nota la Rsu della fabbrica dopo l’arrivo, ieri pomeriggio, delle prime lettere di licenziamento ai lavoratori del sito di Napoli da parte delle Whirlpool. “La multinazionale, disattendendo gli impegni presi, ha inviato ieri pomeriggio le lettere di licenziamento alle lavoratrici e ai lavoratori dello stabilimento di Napoli”, dicono nella nota. “A fronte di questa scelta inaccettabile e vergognosa si è deciso da subito di rispondere proclamando le ultime due ore di sciopero” per tutti i turni.