Whirlpool, Conte alla Camera: Ecco come salviamo lo stabilimento di Napoli

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In foto la sede napoletana di Whirlpool presidiata dai sindacati

“Poco fa si è concluso al ministero il tavolo Whirpool ed è stato deliberato uno strumento normativo per mantenere lo stabilimento di Napoli per salvaguardare i livelli occupazionali”. Ad affermarlo è il premier Giuseppe Conte, rispondendo al question time alla Camera e rivendicando il lavoro portato avanti dal vicepremier Luigi Di Maio su diverse crisi industriali, “molte delle quali, vorrei ricordarlo, si sono sviluppate in passato”. Le parole di Conte arrivano alla fine della giornata che ha visto riunirsi, al Ministero dello Sviluppo, assieme al titolare del Dicastero, Luigi di Maio,i vertici aziendali e sindacali. Ecco il resoconto della giornata.

Ore 11,30. Inizia al Ministero dello Sviluppo Economico il tavolo sul futuro di Whirlpool, presieduto dal ministro Luigi Di Maio. Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom, responsabile elettrodomestici, incontrando i lavoratori prima di entrare al Mise sottolinea che “oggi dobbiamo avere due risultati: il governo deve presentare il suo piano con gli interventi per sostenere Whirlpool a restare a Napoli e l’azienda, come promesso, deve presentare il suo piano e ascoltare quello del governo oggi si entra nel merito”. Aprendo l’incontro il ministro chiede all’azienda cosa intende proporre ma annuncia anche che il ministero ha delle proposte: “abbiamo fatto i compiti a casa”, dice Di Maio.

Di Maio offre un maxi sconto fiscale. L’azienda: 5 opzioni per Napoli
“Non vogliamo una guerra tra poveri. Siamo pronti a supportare l’azienda nell’individuazione di un’alternativa alla vendita. E’ pronta una norma, da approvare nei prossimi giorni, che permetterebbe a Whirlpool di avere una decontribuzione per 17 milioni di euro nei prossimi 15 mesi, non pagando tasse sui contratti di solidarietà”. E’ questa, a quanto si apprende da fonti sindacali, la proposta che il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, mette sul tavolo de confronto in corso per salvaguardare il sito Whirlpool di Napoli ed evitarne la vendita.

Ficco (Uilm), dopo il vertice: Fase di riflessione, a settembre tavolo plenario
“Anche grazie alla scelta del ministero di sostenere la proposta sindacale di decontribuzione dei contratti di solidarietà, nel caso in cui naturalmente si salvaguardi Napoli e più in generale la presenza di Whirlpool in Italia, la vertenza è per così dire entrata in una fase di riflessione”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore elettrodomestici, al termine dell’incontro. “Su proposta del ministro Di Maio – aggiunge – il confronto proseguirà in sede tecnica, per poi tornare al tavolo plenario a settembre. Speriamo che tale riflessione possa davvero portare a rivedere in modo definitivo la decisione di chiudere la fabbrica campana e più in generale a mantenere gli impegni assunti nell’accordo di ottobre per tutti i siti italiani”..

La Murgia: Ecco le nostre proposte
“Abbiamo accolto con favore la proposta sulla decontribuzione dei contratti di solidarietà avanzata oggi dal Ministro Di Maio durante l’incontro: la valuteremo ma ci servono i dettagli. Abbiamo già chiesto di avere il testo e siamo pronti da subito a risederci al tavolo perché il nostro obiettivo principale e’ l’occupazione del sito”. Così Luigi La Murgia, ad Whirpool Italia, al termine dell’incontro al Mise sulla crisi del sito di Napoli.
“Abbiamo presentato 5 ipotesi di sviluppo del sito e siamo pronti già da subito, viste le proposte del ministro, a rivalutare l’ipotesi migliore che possa garantire la massima occupazione dei lavoratori che oggi lavorano a Napoli. Ma dobbiamo incrociarle con questo elemento di novità presentatoci dal Mise, che va dettagliato e di cui abbiamo chiesto di avete il testo quanto prima per essere pronti da subito nel valutare tutte quante le implicazioni”, prosegue. Diciassette milioni di decontribuzione non bastano? Chiedono i giornalisti: “Dobbiamo avere il dettaglio del testo. Non è una questione di cifre, dobbiamo capire il contenuto tecnico del testo per poi fare valutazioni. Ripeto, abbiamo presentato 5 diverse ipotesi e in ognuna la proposta del Mise avrà un impatto quindi dobbiamo valutare con attenzione. Stiamo parlando di 412 famiglie”, aggiunge La Morgia. “E’ fondamentale continuare un percorso rapido ma di dettaglio”, sollecita ancora. Al momento nessun nuovo incontro è stato calendarizzato.
Nel corso dell’incontro Whirlpool  mostra i dettagli del calo di volumi produttivi delle lavatrici di alta gamma prodotte a Napoli – da circa 700mila a 269 mila pezzi dal 2009 ad oggi – verificatosi nonostante gli investimenti pari a circa 100 milioni di euro effettuati negli ultimi anni e le strategie commerciali messe in atto. Inoltre, negli ultimi mesi le prolungate difficoltà si sono aggravate a causa di circostanze macroeconomiche globali che hanno portato anche a un calo delle vendite del 36% a livello di export internazionale e del 19% in Emea. Di conseguenza, lo stabilimento – che dal 2011 beneficia di ammortizzatori sociali – attualmente opera al di sotto del 40% della sua capacità produttiva, una situazione non sostenibile non solo per l’Azienda ma anche e soprattutto per i suoi dipendenti, che lavorano 6 ore al giorno per 8/9 giornate al mese.
E’ in questo contesto e alla luce delle discussioni intercorse con il Ministero e le organizzazioni sindacali nei precedenti incontri, che Whirlpool ha presentato le cinque opzioni per il sito napoletano, con le rispettive stime di impatto in termini occupazionali e i necessari investimenti. Tutte le opzioni sono in linea, si sottolinea, con l’impegno sempre dichiarato dall’Azienda a garantire la continuità produttiva e i livelli occupazionali.
Le prime tre opzioni presentate richiederebbero investimenti nelle lavatrici di alta gamma, un segmento di mercato in forte difficoltà da diversi anni, oppure trasferimenti di produzione da siti italiani o Emea, con potenziali ripercussioni sugli altri stabilimenti e sulla profittabilità dell’azienda. A fronte di un impatto economico compreso tra i 30 e i 70 milioni tra investimenti one-off e ongoing, queste soluzioni sarebbero in grado di garantire solo parzialmente i posti di lavoro, dimostrandosi quindi non sostenibili nel medio-lungo termine.La quarta soluzione al momento identificata prevederebbe il mantenimento della produzione di lavatrici da parte di un nuovo player industriale, soluzione alla quale Whirlpool Emea sarebbe aperta se si dovesse eventualmente riscontrare un interesse dal mercato e a determinate condizioni. Questa opzione è al momento del tutto ipotetica, in quanto l’Azienda non ha ricevuto alcuna manifestazione di interesse.Infine, la quinta e ultima opzione presentata dall’azienda garantirebbe il mantenimento della continuità industriale e i pieni livelli occupazionali attraverso un cambio di missione dello stabilimento, in grado di dare un futuro sostenibile al sito nel medio e lungo periodo. Alla nuova missione corrisponderebbe un cambio di produzione sotto una nuova realtà aziendale e con una nuova organizzazione del lavoro. Il processo di cambiamento verso la produzione di nuovi prodotti sarebbe accompagnato da un percorso formativo volto a supportare lo sviluppo di nuove capacità e competenze del personale.