“Zelensky farebbe bene a non partecipare al Festival di Sanremo per non essere utilizzato come una velina da Amadeus”. Sono le parole del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, interpellato da Affaritaliani.it in merito alla presenza del presidente ucraino su Rai 1 nella serata finale del Festival di sabato 11 febbraio. “Il dramma del popolo ucraino è ormai noto in tutto il mondo, Italia inclusa, e non può essere utilizzata la presenza di Zelensky al Festival per cercare un maggior successo in termini di ascolti”, spiega Sgarbi. Che aggiunge: “Dovrebbe essere proprio il presidente ucraino a scegliere di non partecipare per non essere in qualche modo utilizzato. La sua battaglia è nota in Italia e nel mondo e non c’è bisogno di intervenire al Festival. Comunicando a Sanremo ciò che ormai tutti noi sappiamo c’è il rischio di essere strumentalizzato”, conclude il sottosegretario alla Cultura.
Diviso il partito democratico
“Zelensky a Sanremo? No. È una guerra. La gente muore. La Rai vuole dare voce al presidente di un paese invaso che si difende? Mandi in onda un messaggio del presidente dell’Ucraina alle 20.30 di una sera a reti unificate. Ma non confondiamo la tragedia con l’audience. Per pietà”. Lo scrive sui social il deputato e candidato alla guida del Pd, Gianni Cuperlo.
“Ma davvero e’ cosi’ difficile capire (anche a sinistra) che ha senso Zelensky a Sanremo proprio perche’ non e’ un contesto informativo? – scrive invece il deputato Pd, Matteo Orfini, sui social network -. E che da sempre il Festival e’ anche un luogo dove si veicolano messaggi e temi importanti?”.