Zes unica per tutto il Mediterraneo, la proposta di EU-MED

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Una Zes unica per tutto il Mediterraneo. E’ la proposta avanzata dal presidente del Centro Studi Mezzogiorno Mediterraneo EU-MED, Stefano Stanzione. “Ritengo – conclude Stanzione – sia venuto il momento di pensare ad una Macroarea Zes dei Paesi del Bacino del Mediterraneo quale strumento utile che unirebbe tutti i Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum e che farebbero rete sia dal punto di vista economico che sociale gestendo in maniera coordinata anche il fenomeno delle migrazioni”.

Per il Sud, invece, secondo Stanzione è necessaria una combinazione tra utilizzo dei fondi PNRR e Zone Economiche Speciali (Zes) per dare davvero slancio alla ripartenza dell’economia del Sud Italia. “Occorre avanzare una proposta complessa che coniughi lo sfruttamento dei fondi PNRR, per creare le stesse condizioni infrastrutturali di altre aree del Paese (soprattutto il Nord), con l’applicazione della Zes come strumento capace di colmare il divario di competitività che negli anni si è creato. La Zes non è semplicemente uno slogan politico o un mero contenitore che occorre riempire alla rinfusa ma occorre articolare un progetto logico procedurale che allo stesso tempo dia priorità alle propedeutiche attività di preparazione del territorio attraverso l’uso delle risorse e successivamente metta in funzione il complesso sistema degli incentivi. Solo questa sincronica attività sarà in grado di creare quella sana concorrenza tra aziende capace di generare sviluppo economico competitivo e duraturo. Solo così sarà possibile dare sostegno alle politiche del lavoro, evitando al contempo un uso distorto della politica degli incentivi con aziende che scappano una volta esauriti i benefici, creando maggiori problemi rispetto a quelli che si pensava di risolvere”.

Secondo Stanzione, che commenta positivamente la proposta di istituire una Zes unica per tutto il Mezzogiorno, “gli incentivi da soli non bastano a far prendere una decisione a chi è potenzialmente interessato a investire”. “Le aziende prima di investire fanno uno studio approfondito del gusto del consumatore, delle tradizioni, usi e costumi, osservano il territorio per capire le strade di comunicazione, gli assi viari, porti, aeroporti, i cablaggi per le comunicazioni. Non da meno è l’analisi del piano finanziario, che ha tra gli elementi principali la verifica della presenza di banche del territorio o grandi istituti di credito in grado di assistere e supportare l’investimento”.