Caselli,inchiesta Provenzano a Pignatone

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(ANSA) – PALERMO, 22 GEN – L’inchiesta che avrebbe dovuto portare, nel 1995, alla cattura del boss Bernardo Provenzano e’ stata al centro della deposizione dell’ex procuratore di Palermo Giancarlo Caselli, citato al processo sulla trattativa Stato-mafia. Per l’accusa la mancata cattura del padrino e l’inerzia investigativa dei carabinieri, che non avrebbero approfondito le informazioni che il colonnello Michele Riccio ricevette dal mafioso Luigi Ilardo, sarebbero emblematiche dell’accordo che pezzi delle istituzioni, tramite il Ros, avrebbero stretto con Cosa nostra anche assicurando l’impunità a Provenzano. Caselli ha raccontato di aver delegato l’indagine all’allora pm Giuseppe Pignatone che aveva rapporti con Riccio e da lui apprendeva le confidenze di Ilardo. “Pignatone mi riferiva – ha spiegato – che di concreto non c’era in realtà nulla se non la speranza di arrivare al boss”.
   

(ANSA) – PALERMO, 22 GEN – L’inchiesta che avrebbe dovuto portare, nel 1995, alla cattura del boss Bernardo Provenzano e’ stata al centro della deposizione dell’ex procuratore di Palermo Giancarlo Caselli, citato al processo sulla trattativa Stato-mafia. Per l’accusa la mancata cattura del padrino e l’inerzia investigativa dei carabinieri, che non avrebbero approfondito le informazioni che il colonnello Michele Riccio ricevette dal mafioso Luigi Ilardo, sarebbero emblematiche dell’accordo che pezzi delle istituzioni, tramite il Ros, avrebbero stretto con Cosa nostra anche assicurando l’impunità a Provenzano. Caselli ha raccontato di aver delegato l’indagine all’allora pm Giuseppe Pignatone che aveva rapporti con Riccio e da lui apprendeva le confidenze di Ilardo. “Pignatone mi riferiva – ha spiegato – che di concreto non c’era in realtà nulla se non la speranza di arrivare al boss”.