Cultura manageriale 4.0, una leva di sviluppo per la Campania

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La cultura manageriale come leva di sviluppo e competitività e risorsa fondamentale nei nuovi contesti produttivi 4.0 e nei grandi processi di riforma che interessano le pubbliche amministrazioni: se ne è discusso in un focus allo Stoà – Istituto di Studi per la direzione e gestione di impresa in Villa Campolieto ad Ercolano (Napoli). Le nuove competenze proprio nelle pubbliche amministrazioni, è emerso nell’incontro, possono determinare innalzamenti significativi dei servizi ai cittadini e un miglioramento delle condizioni locali per lo sviluppo d’impresa. ”Sono cambiati i processi produttivi con l’evoluzione dell’industria 4.0 e manufacturing 4.0″, dice Enrico Cardillo, direttore generale di Stoà.” Questo cambiamento dell’impresa deve maggiormente penetrare nella pubblica amministrazione cui viene sempre piu’ chiesta capacita’ di programmare, avere progetti spendibili in tempi certi”. Sull’importanza di innovare per essere al passo coi tempi si sofferma Vito Grassi, presidente Unione Industriali di Napoli: “Pensiamo che la digitalizzazione sia da cavalcare senza indugi: con essa si innova, innovando si cresce e se cio’ non avviene si sta fuori dal mercato”. All’incontro, che ha visto tra gli interventi quello del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, hanno partecipato anche Maurizio Barracco presidente Banco di Napoli, Elio Borgonovi presidente Apaform e docente Universita’ Bocconi, Mauro Meda direttore generale Asfor, Paolo Scudieri, presidente Adler Group, Bruno Scuotto presidente Fondimpresa. Il convegno è stato organizzato in collaborazione con il consiglio provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli e con il patrocinio del Dipartimento di Economia, management, istituzioni dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, del Dipartimento di Economia dell’Universita’ degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli e di Project Management Institute Southern Italy Chapter.