Eurozona, previsioni di crescita confermate

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A cura di Antonio Arricale

Dati in linea con le attese del mercato. L’economia dell’Eurozona cresce secondo le previsioni. L’Ufficio centrale di statistica dell’Unione europea (Eurostat) ha comunicato oggi l’ultima rilevazione del Prodotto Interno Lordo del primo trimestre di Eurolandia, ribadendo un incremento dello 0,4% rispetto al quarto trimestre 2014 e dell’1% rispetto al 1° trimestre del 2014. Negli ultimi tre mesi dello scorso anno si era registrata una crescita del PIL dello 0,4% su base trimestrale e dello 0,9% su anno. Nell’intera Unione Europea (UE) l’economia ha registrato un progresso dello 0,4% congiunturale, mentre rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente si è avuto uno scatto in avanti dell’1,5%. Tra i paesi membri bene soprattutto la Repubblica Ceca (+3,1% rispetto al trimestre precedente), Cipro e Romania (+1,6% per entrambe). Nella parte bassa della classifica troviamo la Lituania (-0,6%), l’Estonia (-0,3%), la Grecia (-0,2%) e la Finlandia (-0,1%). Relativamente all’Italia l’Eurostat segnala una crescita dell’economia dello 0,3% dal dato invariato del 4° trimestre 2014.

Borse asiatiche

Mercati azionari asiatici negativi questa mattina in scia alla chiusura di ieri a Wall Street ed all’avvicinarsi della scadenza dei tempi concessi alla Grecia per il pagamento ai propri creditori. I recenti dati macro cinesi poco brillanti hanno ulteriormente contribuito ad alimentare il clima di preoccupazione spingendo Shanghai in rosso dello 0,9%. Ribassi più consistenti ad Hong Kong (-1,25%) e Tokyo, dove il Nikkei ha accelerato al ribasso in chiusura di scambi facendo registrare un -1,76 appesantito anche dal recupero dello yen nei confronti delle altre principali valute. Poco mossa invece Seoul che ha chiuso a -0,06%. Sul fronte macroeconomico questa mattina l’Ufficio nazionale di Statistica cinese ha comunicato il dato relativo ai prezzi al consumo di maggio, apparsi in progresso dell’1,2% dopo l’1,5% di aprile (1,4% in febbraio e marzo) e a fronte di attese degli economisti per una lettura all’1,3%. Su base mensile l’indice dei prezzi al consumo segna una flessione dello 0,2% contro lo 0,0% del consensus e dopo il calo dello 0,2% registrato anche in aprile (-0,5% in marzo). Si tratta del terzo mese consecutivo di declino dopo il progresso dell’1,2% segnato in febbraio. Lo stesso ufficio ha reso noto che i prezzi alla produzione sono calati anche in maggio, 39esimo mese consecutivo di declino, confermando la lettura del -4,6% di marzo e aprile (dopo il -4,8% di febbraio, dato più basso dall’ottobre 2009). La lettura è peggiore rispetto al -4,5% atteso dagli economisti. Su base mensile in maggio si è registrato un declino dello 0,1% dopo il -0,3% di aprile (-0,1% in marzo). La Bank of Japan ha invece comunicato che la massa monetaria M2 in maggio è aumentata del 4,0% su base annua, contro attese degli economisti per una lettura invariata rispetto ad aprile e marzo al 3,6% (3,5% in febbraio). La massa monetaria M3 è invece aumentata del 3,3% anche in questo caso contro attese degli economisti per una lettura invariata rispetto a marzo e aprile al 3,0% (in febbraio il progresso era stato del 2,9%). L’Ufficio di Gabinetto nipponico ha comunicato che nel mese di maggio l’indice della fiducia dei consumatori in Giappone è calato a 41,4 punti da 41,5 punti di aprile (41,7 in marzo e 40,9 in febbraio). Il dato, in calo per il secondo mese consecutivo, si confronta con attese degli economisti per una lettura in crescita a 41,9 punti.

Borsa Usa

A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in ribasso a causa dei timori per la Grecia e di un possibile incremento dei tassi di interesse da parte della Fed a settembre. Il Dow Jones ha perso lo 0,46%, l’S&P 500 lo 0,65% e il Nasdaq Composite lo 0,92%. Male il settore aereo dopo le dichiarazioni del numero uno di Qatar Airways. Akbar Al Baker ha parlato di “protezionismo americano”. American Airlines Group ha lasciato sul terreno il 4,46%, Delta Air Lines il 5,04%. Sears Holdings -4,25%. I ricavi del gruppo retail nel primo trimestre sono calati a 5,88 miliardi di dollari da 7,88 miliardi dello stesso periodo di un anno prima. La perdita è diminuita a 303 milioni di dollari da 402 milioni. La società punta a raccogliere 2,6 miliardi dallo spin-off di 235 magazzini. McDonald’s -0,21%. Il colosso dei fast-food ha annunciato un calo delle vendite globali (nei negozi aperti da almeno un anno) dello 0,3% a maggio. Si tratta di una cifra migliore del previsto (consensus -0,9%). Wal-Mart Stores -0,6% nonostante l’upgrade di Raymond James. Il broker ha alzato il rating sul titolo del gigante della grande distribuzione a strong buy da outperform. Monsanto +0,12%. La svizzera Syngenta ha respinto la nuova proposta di acquisto del gruppo agrochimico. Atmel +3,56%. Lo specialista dei microprocessori per il settore elettronico sta valutando diverse strategie tra cui una possibile vendita della società. Lo scrive Reuters. Apple -0,66% nel giorno della presentazione del nuovo servizio Apple Music.eBay -3,76%. Il sito di aste online ha fornito delle previsioni deludenti per i prossimo anni. Tesla Motors +2,87%. Il partner Panasonic invierà in autunno diverse cen tinaia di dipendenti nel sito “Gigafactory”.

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta deboli. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,4%, il Ftse100 di Londra lo 0,2% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,05%. Sulla parità il Cac40 di Parigi. Ancora non si registrano passi avanti sostanziali nel negoziato tra Grecia e creditori internazionali.

Italia

Piazza Affari ieri si è accodata pedissequamente all’umore (non buono) dei mercati. Il Ftse Mib è andato a chiudere la prima seduta della settimana in flessione dello 0,90% a quota 22.642,29 punti. Miglior performer di giornata sul Ftse Mib è stata Saipem (+2,23% a 10,53 euro) che dà seguito al tentativo di risalita iniziato venerdì scorso dopo la debolezza dovuta ai timori legati alla possibilità di un corposo aumento di capitale. Male invece alcuni testimonial bancari tra cui Mediobanca (-2,79% a 8,88 euro) e Bper (-2,2% a 7,55 euro). Tra le big bancarie della borsa di Milano riflettori puntati su Mps, in calo dell’1,29% a 1,76 euro nell’ultimo giorno di negoziazione dei diritti legati all’aumento di capitale da massimi 3 miliardi di euro. Ricapitalizzazione al via invece per Banca Carige (+1,8% a 1,75 euro) con un aumento di capitale da massimi 850 milioni di euro che si concluderà il 25 di questo mese. Il prezzo di sottoscrizione è stato fissato a 1,17 euro, che corrisponde con uno sconto del 35,2% rispetto al Terp (prezzo teorico ex diritto). Seduta senza particolari scossoni per Fca (-0,5% a 13,86 euro) con il mercato che ha archiviato la delusione di venerdì scorso a seguito delle indicazioni di Marchionne sulla tempistica dell’Ipo di Ferrari. La Ferrari non sarà quotata in Borsa prima del 12 ottobre per motivi tecnici poiché per la quotazione del Cavallino Rampante deve essere passato almeno un anno dalla fusione da cui è nata Fca. Lunedì molto amaro per la Juventus (-2,88% a 0,287 euro) dopo la sconfitta nella finale di Champions League per 3-1 contro il Barcellona.


I dati macro attesi oggi

Martedì 9 giugno 2015

03:30 CINA Inflazione mag;

03:30 CINA Indice prezzi alla produzione mag;

07:00 GIA Indice fiducia consumatori mag;

08:00 GIA Ordini macchine utensili (prelim.) mag;

10:30 GB Bilancia commerciale (non UE) apr;

10:30 GB Bilancia commerciale (totale) apr;

11:00 EUR PIL (2a stima) T1;

16:00 USA Scorte all’ingrosso apr.