Dalle collette alimentari al “Presepe solidale”: quando la beneficenza parte dal basso

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“Un caffè a settimana per la solidarietà”, raccolta e distribuzione di generi alimentari e di prima necessità, assistenza alle persone in difficoltà. Non si è fermato un attimo da quando è scoppiato il Coronavirus portando allo scoperto un’emergenza sociale prima ancora che sanitaria. Si chiama Giorgio Mosca, è un operaio Alenia di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, candidato alle ultime elezioni regionali nella lista Pd e con una lunga storia alle spalle nel volontariato. Tutto è iniziato durante il lockdown di marzo: prima la raccolta fondi tra parenti, poi il passaparola tra gli amici e i colleghi operai, la creazione di una pagina Facebook dal nome evocativo: “Scegli l’amore per andare oltre”. “Non sono le grandi rivoluzioni a cambiare il mondo, ma i piccoli gesti”, ama ripetere quest’uomo instancabile che a fine turno in fabbrica si adopera “per non lasciare indietro gli ultimi”. “La pandemia – spiega – ha avuto un grande “merito”: ha acceso i riflettori sugli invisibili. Il mondo si è fermato per un po’ dalla corsa inarrestabile che ci travolge tutti quotidianamente e ha fatto aprire gli occhi su chi, in quella corsa, resta indietro o non è mai partito”. A queste persone è dedicata anche l’ultima iniziativa che Giorgio ha avviato, in collaborazione con un artigiano di San Sebastiano al Vesuvio, Giuseppe Scognamiglio: il “Presepe Solidale”. Il simbolo per eccellenza del Natale, un richiamo ai valori del passato, un invito “a tornare al calore del focolare domestico”, sarà realizzato e venduto al prezzo simbolico di 5 euro: il ricavato sarà destinato all’organizzazione di un pranzo il 25 dicembre per i senza fissa dimora di Napoli, presso i Francescani di Portici.