FINANZA & MERCATI a cura di Antonio Arricale

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Asia in positivo grazie alle materie prime: + 2.9% del rame al Comex

 

Il punto della mattinata. Borsa italiana in ribasso: il Ftse Mib segna al momento -0,24%.

Mercati obbligazionari eurozona in lieve flessione. Il rendimento del Bund decennale è stabile allo 0,28%, quello del BTP sale di 3 bp all’1,94% (+2 bp per il Bono spagnolo all’1,48%). Lo spread è in rialzo di 3 bp a 166 bp.

Insistono le vendite sui titoli bancari italiani nonostante le dichiarazioni del ministro dell’economia: Padoan ha detto a Repubblica che il sistema creditizio tricolore non è in crisi. L’indice Ftse Italia Banche segna -1,8%, l’EURO STOXX Banks -0,8%.

Sotto pressione Mediobanca (-1,8%), Banco BPM (-2,1%) e UniCredit (-2,5%): il Messaggero scrive che il prezzo delle nuove azioni che verranno offerte nell’aumento di capitale da 13 miliardi di euro sarà a sconto del 30-40 per cento.

In rosso anche UBI Banca (-1,6%). Secondo Repubblica si terranno oggi consiglio di gestione e consiglio di sorveglianza per formalizzare l’offerta per le tre good bank (Nuova Banca Etruria, Nuova Banca Marche e Nuova CariChieti): nessun’altra manifestazione di interesse è infatti pervenuta al Fondo di Risoluzione.

Secondo le indiscrezioni UBI pagherà un simbolico euro per le tre banche e procederà poi con un aumento di capitale stimato intorno ai 400 milioni di euro.

In forte rialzo Tod’s (+7,1%) dopo che il Corriere della Sera ha anticipato che ieri sera Andrea Bonomi ha comunicato alla Consob di essere salito al 3% del gruppo di Diego Della Valle. Gli acquisti di azioni sono avvenuti nelle ultime settimane sul mercato. Bonomi, numero uno di Investindustrial, avrebbe accumulato la quota tramite Strategic Capital, fondo che fa capo alla holding di famiglia B-Invest ed è dedicato alle partecipazioni di minoranza di società quotate.

Sul fronte macro, l’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo ha comunicato che la produzione industriale in Spagna in novembre (stima provvisoria) è cresciuta del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2015 dal +0,6% a/a registrato a ottobre. Gli analisti avevano stimato un incremento della produzione industriale dell’1% su base annuale. 

In mattinata è stato pubblicato il dato relativo alla produzione manifatturiera della Gran Bretagna, dato che presenta un miglioramento al 1,3% rispetto alle attese degli analisti di mezzo punto percentuale (il dato precedente era di -1.0%)

Sotto i riflettori, questo pomeriggio (ore 17 italiane) il discorso del presidente Usa Donald Trump.

Borse asiatiche

Mercati in rally, nel corso della seduta asiatica, in scia al balzo dei metalli industriali, saliti ai massimi dell’ultimo mese. Il rame martedì si è apprezzato del 2,9% al Comex (Commodity Exchange, Inc. divisione del New York Mercantile Exchange). E’ appena il caso di ricordare che la Cina, paese che registra dati incoraggianti rispetto all’inflazione, è il maggiore consumatore del metallo rosso.

In particolare, il mercato ha prestato attenzione ai prezzi alla produzione, balzati del 5,5% annuo in dicembre in Cina, contro il 4,8% del consensus del Wall Street Journal, nella performance migliore dal settembre 2011.
L’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, ha guadagnato lo 0,50% tornando sostanzialmente ai livelli precedenti la vittoria di Donald Trump alle presidenziali Usa in novembre (ha recuperato circa i l 5% di perdite da allora).

Anche Tokyo è stata sostenuta dai titoli legati alle materie prime, cui si aggiunge l’indebolimento dello 0,30% dello yen sul dollaro (dopo l’apprezzamento di oltre l’1% delle precedenti due sedute). Il Nikkei 225 ha chiuso in progresso dello 0,33% (meglio ha fatto l’indice più ampio Topix, apprezzatosi dello 0,52%).

Migliore performance di giornata nella regione è stata però quella di Seoul, al traino del rally di Samsung Electronics: il colosso dell’elettronica ha guadagnato il 2,79% mentre il Kospi si è apprezzato dell’1,47% al termine degli scambi.

Materie prime protagoniste anche a Sydney, con Rio Tinto che ha sfiorato un progresso del 4% e il settore ha controbilanciato la performance negativa dei titoli finanziari: l’S&P ASX 200 torna in positivo, dopo l’unica seduta in perdita registrata finora nel 2017 proprio martedì, e guadagna lo 0,19% in chiusura.

Di segno opposto la giornata per la Cina continentale, anche sui timori della prevista conferenza stampa di Trump e della sua presa di posizione nei confronti di Pechino. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 hanno perso lo 0,79% e lo 0,71% rispettivamente. Fa peggio lo Shenzhen Composite, che segna una flessione dell’1,05% al termine degli scambi. Si allinea invece al resto della regione Hong Kong: l’Hang Seng è in progresso di circa lo 0,60% (andamento simile per l’Hang Seng China Enterprises Index).

Borsa Usa

Nuovo record per il Nasdaq che ieri, a conclusione di una seduta poco mossa della borsa di New York, ha guadagnato lo 0.36%. Il Dow Jones ha perso lo 0,16%. Invariato l’S&P 500.

A novembre le scorte all’ingrosso hanno fatto segnare una crescita pari all’1%, superiore alle attese fissate su un incremento dello 0,9%. Nel mese di ottobre le scorte erano cresciute dello 0,9% su base mensile. L’indagine JOLTS (Job Openings and Labor Turnover Survey) segnala che le posizioni lavorative ricercate dai datori di lavoro a novembre si sono attestate a 5,522 milioni, inferiori ai 5,451 milioni di ottobre e inferiori a 5,555 milioni attesi dagli economisti.

 

I dati macro attesi oggi
Mercoledì 11 Gennaio 2017

 

06:00 GIA Indice anticipatore nov;

09:00 SPA Produzione industriale nov;

10:30 GB Produzione industriale/manifatturiera nov;

10:30 GB Bilancia commerciale nov;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati.
17.00 USA Discorso di Donald Trump