Industria cinese in affanno
Pmi ai minimi da 12 mesi

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A cura di Antonio Arricale L’economia cinese sta vivendo un momento di crisi. Il settore manifatturiero ha rallentato il passo. L’indice PMI si è attestato a 49,2 punti, vale a dire A cura di Antonio Arricale L’economia cinese sta vivendo un momento di crisi. Il settore manifatturiero ha rallentato il passo. L’indice PMI si è attestato a 49,2 punti, vale a dire ai minimi degli ultimi 12 mesi. Il dato, emerso dal report elaborato da HSBC, risulta sia inferiore alle attese degli economisti di 49,6 punti, sia sotto la soglia chiave dei 50 punti, sotto la quale si segnala contrazione dell’attività. Non è una novità che la Cina stia vivendo il momento più buio della storia moderna, come conferma il recente dato del PIL, che ha frenato nel primo trimestre al 7%, appena in linea con la soglia indicata dal governo di Pechino come target, ma ben lontano dai tassi di crescita superiori al 10% riportato fino a pochi anni fa. Le autorità monetarie sono nuovamente intervenute per stimolare la ripresa – l’ultimo intervento sui coefficienti di riserva delle banche è di questa settimana – ma i dati che continuano ad emergere fanno presumere che vi saranno altri interventi. “La crescita rimane debole ad aprile, il che preannuncia ulteriori misure di allentamento”, ha affermato convinto Zhao Yang, capo economista della divisione cinese di Nomura. Snb estende il tasso negativo ai fondi pensione della Confederazione La Banca nazionale svizzera (Snb) ha reso noto in un comunicato di aver ridotto il numero di depositi presso l’Istituto, esenti dall’applicazione del tasso di interesse negativo (-0,75%). Il tasso verrà ora applicato anche al fondo pensione Publica della Confederazione elvetica. La decisione di portare il tasso in negativo era stata presa dalla Snb per contrastare un franco sopravvalutato ed è stata più volte confermata. Rimane confermata la soglia minima di esenzione a 10 milioni di franchi. Il franco svizzero si muove oggi al ribasso contro dollaro ed euro di oltre 1 punto percentuale. Borse asiatiche Borse asiatiche positive questa mattina con il Nikkei che ha aggiornato i massimi degli ultimi 15 anni salendo a 20.250 punti prima di attestarsi in chiusura a quota 20180 (+0,27%) agevolato dall’indebolimento dello yen nei confronti delle altre valute. In territorio positivo anche la borsa cinese che fa registrare un progresso dello 0,8%, Hong Kong guadagna mezzo punto percentuale e Seoul ha chiuso in crescita dell’1,38%. Gli operatori hanno ignorato i dati macro che mostrano un rallentamento da parte dell’economia ed anzi, è stato forse proprio questo aspetto ad incoraggiare gli acquisti, dal momento che genera aspettative positive su di un prossimo intervento dei governi a sostegno della crescita economia. In Cina infatti l’attività manifatturiera è calata anche in aprile (vedi sopra). Brusco stop anche per la fase d’espansione del manifatturiero in Giappone. L’indice Pmi stilato da Markit/Jmma scende infatti per la prima volta in 11 mesi sotto la soglia di 50 punti, che separa crescita da recessione, nella lettura preliminare relativa ad aprile a 49,7 punti. Il dato si confronta con la lettura finale di marzo di 50,3 punti e attese degli economisti per un progresso a 50,8 punti. Il sottoindice dell’output scende parimenti sotto quota 50 punti, per la prima volta in nove mesi, attestandosi a 49,7 punti. Il governatore della Bank of Japan (BoJ), Kuroda, parlando davanti al Parlamento nipponico, ha comunque confermato la sua visione ottimistica in vista del meeting della BoJ sui tassi d’interesse la settimana prossima. “Il Giappone si sta costantemente liberando della mentalità deflazionistica”, ha sentenziato. Secondo quanto riporta Reuters, nell’incontro del 30 aprile, l’istituto centrale nipponico dovrebbe confermare per l’ennesima volta il suo piano di stimolo anche se dovrebbe tagliare le stime per la crescita d’inflazione nell’esercizio. Segnali di ripresa invece per l’economia di Seoul. Secondo i dati diffusi dalla Banca centrale, infatti, nel trimestre allo scorso 31 marzo il Pil della Corea del Sud è cresciuto dello 0,8% su base trimestrale, contro lo 0,3% del precedente periodo e a fronte di attese degli economisti per un progresso dello 0,6%. Su base annuale l’incremento è stato del 2,4% contro il 2,3% del consensus. Due settimane fa la Bank of Korea aveva rivisto le sue stime di crescita del Pil nel 2015 dal 3,4 al 3,1% dopo il progresso del 3,3% registrato dall’economia sudcoreana nel 2014. Sul fronte societario infine da segnalare che Samsung Electronics, secondo quanto riporta il sito sudcoreano MoneyToday, si preparerebbe a investire altri 10.000 miliardi di yen (8,63 miliardi di euro) per spingere l’output di chip dall’impianto in costruzione nella provincia di Gyeonggi, in cui l’avvio della produzione è previsto per il 2017. In ottobre Samsung aveva annunciato l’investimento di 15.600 miliardi di won (13,46 miliardi di euro) per la realizzazione del nuovo stabilimento sudcoreano. La nuova iniezione di fondi aumenta del 64% il costo dell’operazione. Il titolo Samsung ha chiuso in flessione dell’1,03% la seduta a Seoul. Borsa Usa A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,49%, l’S&P 500 lo 0,51% e il Nasdaq Composite lo 0,42%. Dalle trimestrali societarie sono arrivate indicazioni contrastanti mentre i dati sul mercato immobiliare pubblicati in giornata sono stati positivi. L’Indice Prezzi Abitazioni pubblicato dalla Federal Housing Finance Agency (FHFA) e’ è cresciuto dello 0,7% nel mese di febbraio dal +0,3% precedente, risultando in linea con le attese. Le vendite di abitazioni esistenti a marzo sono cresciute del 6,1% rispetto a febbraio, a 5,19 milioni. Il dato è risultato nettamente superiore al consensus fissato su un incremento del 3%. Sul fronte societario Coca-Cola +1,28%. Il colosso delle bevande analcoliche ha chiuso il primo trimestre con risultati superiori alle attese. L’utile è diminuito a 1,56 miliardi di dollari da 1,62 miliardi dello stesso periodo di un anno prima mentre i ricavi sono aumentati dell’1,3% a 10,71 miliardi. Escluse le poste straordinarie l’utile per azione si è attestato a 0,48 dollari. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,42 dollari su ricavi per 10,66 miliardi. McDonald’s +3,1%. L’utile per azione adjusted della catena di fast-food nel primo trimestre si è attestato a 1,1 dollari per azione, 5 centesimi in più del previsto. Yahoo -1%. Il gruppo internet ha annunciato un utile per azione adjusted, relativo al primo trimestre, di 0,15 dollari per azione, inferiore rispetto ai 18 centesimi attesi dagli analisti. Yum Brands +4%. La catena di ristoranti ha chiuso il primo trimestre con un utile di 0,81 dollari per azione contro i 72 centesimi attesi dagli analisti. Boeing -1,42%. Il colosso aerospaziale ha pubblicato una trimestrale in crescita ma il giro d’affari ha deluso le aspettative. L’utile è stato pari a 1,34 miliardi di dollari (1,87 dollari per azione), in aumento rispetto a 965 milioni dello stesso periodo di un anno prima. I ricavi sono cresciuti a 22,15 miliardi da 20,47 miliardi mentre l’Eps operativo “core” si è attestato a 1,97 dollari. Gli analisti avevano previsto un Eps di 1,81 dollari su ricavi per 22,49 miliardi. AutoNation +1,46%. Il rivenditore di auto ha chiuso il primo trimestre con un utile “continuing operations” di 111,5 milioni di dollari (0,97 dollari per azione) contro i 96 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Il dato è superiore alle attese (consensus 0,88 dollari). I ricavi sono aumentati a 4,94 miliardi (+13%). Visa +4,07%. Il Governo cinese ha deciso di aprire alle società estere il mercato dei pagamenti elettronici. Facebook +1,21% in attesa della pubblicazione dei risultati del primo trimestre. Gli analisti stimano un utile per azione di 41 centesimi. Comunicano i risultati trimestrali anche eBay (+0,59%), AT&T (+0,55%), Qualcomm (+0,54%) e Texas Instruments (+0,98%). Europa Le principali Borse europee hanno aperto la seduta deboli. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,05%, il Cac40 di Parigi lo 0,3% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,1%. Sulla parità il Ftse100 di Londra. A pesare è l’andamento negativo dei titoli tecnologici. Vendite anche sul settore legato alle risorse di base. Tra i singoli titoli Michelin +5%. Il produttore di pneumatici ha annunciato un incremento del giro d’affari nel primo trimestre del 5,6% a 5,022 miliardi di euro ed ha approvato un programma di acquisto di azioni proprie per 750 milioni di euro. Pernod Ricard +3%. Il gruppo delle bevande alcoliche nel terzo trimestre ha aumentato i ricavi del 19% a 1,92 miliardi di euro. A cambi costanti l’incremento è pari al 7% contro il +5,7% atteso dagli analisti. Novartis +2%. L’utile del colosso farmaceutico nel primo trimestre è calato meno del previsto a 3,2 miliardi di dollari (-4% a cambi costanti). Il consensus indicava una diminuzione a 2,9 miliardi. WPP -1%. La crescita dei ricavi dell’agenzia pubblicitaria è rallentata nel primo trimestre. Pace +38%. Arris Group ha annunciato l’acquisto della rivale britannica per 2,1 miliardi di dollari in contanti e in azioni. Italia Il Ftse Mib segna -1,03%, il Ftse Italia All-Share -0,99%, il Ftse Italia Mid Cap -0,63%, il Ftse Italia Star -0,44%. STMicroelectronics (-2,3%) ritraccia dopo il +3% di ieri. Il titolo si muove in sintonia con il settore europeo: Infineon cede l’1,6%, Nokia il 3%, ASML l’1%, peraltro reduce dal +10% della seduta precedente. Banca MPS (-1,6%) perde terreno all’indomani della decisione di Moody’s di peggiorare il rating sul debito senior da B1 a B3 con outlook negativo, a seguito dell’ok dell’assemblea dell’istituto senese all’aumento di capitale fino a 3 miliardi di euro. Ottimo avvio di seduta per Buzzi Unicem (+2,3% a 14,43 euro) grazie a JP Morgan che alza la raccomandazione a overweight, capovolgendo quindi la precedente underweight. Il target balza da 11 a 17 euro. Acquisti su Banzai (+4,1%) che ieri pomeriggio ha comunicato di aver chiuso il 1° trimestre con ricavi in crescita del 20% a/a (contro il +12% del T1 2014) con accelerazione a marzo (+29,9% a/a) e una stima per il 2015 pari a +25%.


I dati macro attesi oggi Giovedì 23 aprile 2015 03:35 GIA Indice Markit PMI manifatturiero (prelim.) apr; 03:45 CINA Indice HSBC Markit PMI manifatturiero (prelim.) apr; 08:00 GER Indice GfK (fiducia consumatori) mag; 08:45 FRA Indice fiducia imprese apr; 09:00 FRA Indice PMI manifatturiero (prelim.) apr; 09:00 FRA Indice PMI servizi (prelim.) apr; 09:00 SPA Tasso di disoccupazione T1; 09:30 GER Indice PMI manifatturiero (prelim.) apr; 09:30 GER Indice PMI servizi (prelim.) apr; 10:00 EUR Indice PMI composito (prelim.) apr; 10:00 EUR Indice PMI manifatturiero (prelim.) apr; 10:00 EUR Indice PMI servizi (prelim.) apr; 10:00 ITA Salari contrattuali mar; 10:30 GB Vendite al dettaglio mar; 11:00 ITA Bilancia commerciale extra-UE mar; 14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione; 15:45 USA Indice Markit PMI manifatturiero (prelim.) apr; 16:00 USA Vendite abitazioni nuove mar.