Referendum Atac, 7 cose da sapere

48

(AdnKronos) – Ci siamo. Si terrà oggi il referendum sull’, l’azienda di trasporti pubblici di Roma sul cui destino sono chiamati a esprimersi i cittadini romani. Il referendum consultivo è stato promosso dai Radicali italiani e dal comitato ‘Mobilitiamo Roma’ con l’obiettivo di “porre fine al monopolio di Atac e mettere a gara il servizio di trasporto pubblico, ad una o più aziende, sotto il diretto controllo del comune di Roma che continuerà, ad esempio, a stabilire il prezzo del biglietto e le tratte necessarie per ogni quartiere”. Ecco, si seguito, 5 cose da sapere sul referendum:

COSA SI VOTA – I cittadini romani sono chiamati a esprimersi sulla liberalizzazione del trasporto pubblico locale. Chi vota sì è a favore della messa a gara del servizio. Chi vota no intende invece mantenere lo status quo. Il referendum è di tipo consultivo: ciò significa che il parere di chi vota non è vincolante. Il referendum prevede inoltre un quorum del 33%.

QUANDO SI VOTA – Si vota oggi, 11 dicembre, dalle 8 alle 20.

DOVE SI VOTA – Si vota nei consueti seggi elettorali, muniti di documento di identità e tessera elettorale.

QUALI SONO I QUESITI – Due i quesiti che verranno posti ai romani. Il primo: “Volete voi che Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e su rotaia mediante gare pubbliche, anche a una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia e la ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?”.

Il secondo quesito, invece, è il seguente: “Volete voi che Roma Capitale, fermi restando i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia comunque affidati, favorisca e promuova altresì l’esercizio di trasporti collettivi non di linea in ambito locale a imprese operanti in concorrenza?”

CHI PUO’ VOTARE – Possono votare tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune di Roma e i residenti all’estero che votano a Roma. Inoltre, possono partecipare al voto anche i cittadini non residenti a Roma purché si siano registrati entro il 31 dicembre 2017 e studino o svolgano la propria attività lavorativa nella Capitale.

LA POSIZIONE DEI PARTITI – Schierati a favore del sì, oltre i promotori Radicali italiani anche il Pd e Forza Italia. A dire no, invece, oltre alla sindaca Virginia Raggi e al M5S anche Mdp e Leu.

CHE SUCCEDE DOPO – Trattandosi di referendum consultivo, il risultato del voto non sarà vincolante. Se dovessero vincere i sì, il Comune non sarà obbligato a mettere a gara il servizio del trasporto pubblico romano. Certo è che se i romani voteranno in massa per il sì, l’amministrazione capitolina potrebbe prendere in considerazione la volontà dei cittadini e decidere di mettere a gara il servizio.