Solo pareri

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A Pescara una coppia gay viene aggredita perché avvistata a tenersi per mano. Tralasciando il fatto che questo gesto è facilmente equivocabile, in quanto può racchiudere un’affettività fraterna o amichevole, vedere che nel ventunesimo secolo c’è ancora chi non accetta o passa all’azione difronte all’omosessualità è avvilente. Da poco si è tenuta la famosa manifestazione del gay pride, dove gli omosessuali esprimono il sentimento di orgoglio per le proprie scelte e il proprio orientamento sessuale, oggetto di molte critiche o considerazioni. Queste ultime sono ancora accettabili rispetto a commettere azioni crudeli mosse da un’estrema omofobia, di cui l’esempio ricordato all’inizio fa parte. Insomma c’è un’immensa differenza tra il poter esprimere un’opinione e il superare il limite aggredendo qualcuno solo perché non si condivide il suo stile di vita. In questi giorni ho letto molti commenti riguardanti la manifestazione del gay pride e quasi tutti criticavano la troppa ostentazione e sostenevano invece che credere in qualcosa non significa necessariamente mostrarlo pubblicamente con baci dati a sconosciuti o altre forme di esibizionismo. Questo punto di vista può essere considerato accettabile e condivisibile nel momento in cui non sfoci in azioni aggressive verso le persone giudicate. Infatti esprimere un’opinione o un giudizio oltre ad essere un diritto dell’uomo, è ciò che evidenzia al massimo la consapevolezza di quest’ultimo, che lo differenzia dagli animali. Quello che invece ci rende simili, se non peggiori, alle bestie è il varcare la soglia del giudizio e commettere azioni riprovevoli senza alcun fine se non godere della sofferenza degli altri.