Turismo, Barbagallo: bene il Sud, ma Campania solo decima per presenze

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La Campania è solo decima in Italia per presenze turistiche in questa estate 2015, con il 4 per cento delle affluenze complessive, una percentuale modesta se paragonata alle altre regioni del Mezzogiorno che nel totale sono riuscite a intercettare quasi il 50 per cento dei vacanzieri italiani. “Un dato che deve far riflettere in una stagione di riscatto del Sud – la migliore dal 2008, anno di inizio della crisi, secondo i dati appena diffusi da Europasia e Cescat – commenta Carlo Barbagallo, ex presidente dei Giovani di Confindustria Campania e amministratore unico della Cofiba, società leader in Campania nella bonifica ambientale -. Una stagione che vede primeggiare la Sicilia (con il 15% dei turisti complessivi), seguita pari merito da Sardegna, Puglia e Calabria (10%), e, a distanza, dalla Campania che, se le proiezioni venissero confermate, con meno del 4% si collocherebbe al decimo posto in Italia alle spalle anche di Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Veneto e Lazio“. Dati, secondo Barbagallo, che restituiscono l’immagine di una regione incapace di sfruttare a pieno una risorsa come quella turistica, “le cui potenzialità rimangono inutilizzate per oltre il 70 per cento. E’ un po’ come essere seduti su una miniera d’oro e non riuscire a renderla produttiva, o almeno non completamente. Abbiamo cultura, storia, bellezze paesaggistiche, enogastronomia, beni architettonici – autentici moltiplicatori del Pil – eppure ancora non riusciamo a trasformare il turismo nel volano della ripresa occupazionale. Un vero delitto – rileva Barbagallo – nella regione con il più alto tasso di disoccupazione giovanile”. Il primo appello va alla Regione guidata da Vincenzo De Luca: “E’ necessario che la nuova Giunta investa in misura massiccia sul turismo, convogliando risorse europee su progetti strutturali, senza limitarsi a eventi promozionali che spesso hanno ricadute limitate nel tempo. Quello che serve in Campania – aggiunge Barbagallo – è, inoltre, uno sforzo di sistema, tra tutti gli attori coinvolti nel processo: imprese, istituzioni, enti di promozione turistica. Dovremmo puntare su percorsi e itinerari turistici integrati, che vedrebbero la nostra regione primeggiare su più fronti. Se in Campania si attuassero le sinergie organizzative e produttive tra la ricchezza enogastronomica e il sistema turistico integrato (balneare/culturale) aumenterebbe, nel medio periodo, la capacità endogena di creare ricchezza in relazione all’aumento di presenze turistiche”.