Un laboratorio di idee 2.0

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Mario SorrentinoStatistiche alla mano si può dire che in Italia c’è una paradossale contraddizione di termini tra startupper e gioventù. Uno studio pubblicato di recente dall’Università di Padova, per esempio, mostra che l’età media dello startupper italiano è di 40 anni, è ben istruito e con anni di esperienza maturati sul campo. Insomma, agli antipodi rispetto a quello degli Usa, dove a cimentarsi con nuove aziende sono quasti esclusivamente ragazzi on ancora usciti dal College. Il laboratorio appena inaugurato alla Seconda Università di Napoli segna, da questo punto di vista, una significativa inversione di tendenza. Start up Lab è infatti un laboratorio di ateneo strutturato per tradurre la creatività “distruttiva” (nel senso dei vecchi mercati) dei giovanissimi in forme concrete di imprenditorialità. “Le start up e gli spin-off costituiscono un importante veicolo di innovazione e, se ben governate, possono creare sviluppo e ricchezza”, spiega Mario Sorrentino, direttore del neonato “Start up Lab” del Dipartimento di Economia della Sun. “In Italia – continua Sorrentino – vi è un certo fermento e lo stesso sta accadendo in Campania. Con il varo dello Start up Lab il Dipartimento intende porsi a servizio del territorio, supportando e accompagnando i processi di creazione di impresa, con particolare riferimento alle forme di imprenditorialità studentesca e lo sviluppo dell’imprenditorialità nelle grandi imprese e nei centri di ricerca”. I servizi di Start Up Lab, in parte gratuiti e in parte in convenzione, coprono tutte le aree di fabbisogno conoscitivo e relazionale degli startupper, dal first assessment dell’idea imprenditoriale al venture capital financing, dal supporto per lo sviluppo di spin-off accademici alla gestione della proprietà intellettuale.