Facciamo il punto

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in foto "Guernica" di Pablo Picasso

di Ugo Righi

Facciamo il punto.
La situazione è oggettivamente drammatica.
La situazione è soggettivamente debolissima.
Quando le situazioni sono oggettivamente difficili, servono soggetti forti per governarle.
La forza del soggetto è dipendente dalla sua consistenza etica e professionale.
Se coincide complessità oggettiva con debolezza soggettiva, la fine è nota.
Quando manca una visione e la capacità strategica di conseguirla non è che aumentando le risorse o spostando le pedine che si cambia il corso delle cose.
Stiamo assistendo all’agitarsi di un manipolo d’incompetenti che ha come committenza prioritaria quella di confermare se stessi e il sistema di potere attuale.
Forse un cambiamento di svolta non ci garantisce che le cose potranno certamente migliorare ma è certo che se non accade tutto non potrà che peggiorare.
Questo è logico.
La dinamicità è peggiorativa e la debolezza pure.
Ma avete presente i soggetti che ci guidano?
Li ascoltate quando parlano?
Osservate i loro volti?
Che cosa deve avvenire per capire che stiamo andando verso il baratro?
Un limone non può diventare un pompelmo.
Diceva qualcuno che se tu chiedi a un mulo di fare il cavallo allora tu sei un asino.
Siamo asini che chiedono a qualcuno di fare qualcosa che non sa e non può fare.
Che cosa stiamo aspettando?
Che le cose per miracolo si risolvano?
Che senso ha anche avere tutti i soldi che ci stanno per dare quando sappiamo perfettamente che tanto la burocrazia bloccherà tutto?
Lo sappiamo.
L’esperienza ci sta insegnando che l’esperienza non ci insegna niente.
La nave è in fiamme e la piattaforma è rovente, fra poco non ci resterà che tuffarci in mare.
Ma possibile che proprio nessuno non riesca a fermare questi ciechi che, essendo ciechi, non hanno una visione oltre la soglia della loro poltrona?
Non sono responsabili del covid, ovviamente, ma sono responsabili di rispondere degli effetti del potere che hanno.
Quando il potere non risponde di questo si chiama arroganza.
Ma siamo noi che nei fatti continuiamo a confermarglielo.
E intanto i morti aumentano e la speranza sta diventando disperazione.