Italia cruciale
Piano ad aprile

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L’Italia resta “un Paese molto importante per la struttura europea di Whirlpool, e il piano industriale dopo l’acquisizione Indesit, che sarà pronto ad aprile, valorizzerà l’eredità industriale del gruppo elettrodomestico fabrianese, L’Italia resta “un Paese molto importante per la struttura europea di Whirlpool, e il piano industriale dopo l’acquisizione Indesit, che sarà pronto ad aprile, valorizzerà l’eredità industriale del gruppo elettrodomestico fabrianese, “un pezzo importante della cultura d’impresa italiana“, tenendo “nel dovuto conto” gli accordi sottoscritti nel 2013 fra la Indesit e i sindacati. L’ad di Whirlpool Italia Davide Castiglioni ha in parte scoperto le carte della multinazionale Usa nel primo, atteso incontro al ministero dello Sviluppo economico dopo l’operazione Indesit. Erano presenti il ministro Federica Guidi, i sindacati, i rappresentati delle Regioni Marche, Toscana, Lombardia, Campania (dove operano stabilimenti del gruppo), Confindustria. Il piano di dettaglio ancora non c’è, ha rimarcato all’uscita il presidente delle Marche Gian Mario Spacca, ma “sarà pronto dopo Pasqua“, assicura una nota del Mise, ed è stato fissato anche un percorso di verifica e condivisione delle decisioni future. Secondo l’azienda, sarà un piano “di ampio respiro” e rifletterà “la necessità di integrare le varie componenti aziendali in modo sostenibile“. Coinvolgerà oltre 26 mila dipendenti in Europa (6 mila in Italia), 23 stabilimenti e molteplici centri di ricerca. Soprattutto, sarà un piano misurato sui numerosi mercati dell’Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), un’area in cui l’Italia per gli americani continua a rivestire “grande importanza“. A preoccupare di più Fiom, Fim e Uilm e le istituzioni locali restano tuttavia i possibili rischi occupazionali legati alla sovrapposizione di produzioni fra Whirlpool e Indesit. Primo step annunciato oggi, la definizione di un’unica struttura di vertice già entro la prossima settimana. Poi verranno definite le piattaforme di prodotto e a seguire la missione produttiva di ciascun stabilimento, all’interno dell’architettura generale del gruppo. Un processo complesso (Whirlpool più Indesit è già oggi una realtà da 6 miliardi di fatturato e 5 milioni di pezzi l’anno, primo produttore di elettrodomestici in Europa), in cui Indesit porta in dote un mercato che gli americani non avevano. Il Gruppo Usa assicura che terrà in considerazione gli accordi sottoscritti nel 2013, un’intesa che impegnava Indesit a non far ricorso a licenziamenti fino a tutto il 2018 e a investire 83 milioni nelle fabbriche italiane. Oggi Whirlpool avrebbe fatto cenno a segnali di criticità per il diffuso ricorso agli ammortizzatori sociali, mentre fra gli elementi positivi ha citato la timida ripresa del mercato. La Guidi ha chiesto un’attenzione particolare alla salvaguardia dell'”elevato patrimonio di competenze accumulato nel tempo dalle due aziende“.