La democrazia gestita da un prefetto

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Male ha fatto Marino a prendere ferie così lunghe. Non si va tanto lontano per scrivere le memorie. Una precauzione nel caso gli accadesse qualcosa. Capita talvolta a chi non vuole dimettersi. Adesso lo critica persino Rutelli di cui avevamo dimenticato l’esistenza. Dopo la clamorosa sconfitta con Alemanno era più dignitoso tacere e sparire per sempre. Parlare male di chi è inviso al nuovo padrone è una misera occasione per rivivere. Adesso Marino deve prendere disposizioni da un prefetto di polizia. Va bene per chi rimane ancorato alla poltrona. Ma la democrazia ne soffre. In questa società di nominati, ormai chi viene eletto dai cittadini non ha alcuna autorevolezza. Non lo rimuoveranno mai perché a chi attribuirebbero, poi, le proprie responsabilità? Il PD, però, deve accordare sportivamente la rivincita a Alemanno, chissà avesse dimenticato qualche altra assunzione. È indagato, in odore di mafia. Se fosse condannato – seppure solo in primo grado – avrebbe le carte in regola. Per disfarsi del Campidoglio, bisogna dare un’occasione anche a Di Battista. I grillini debbono conquistare un comune più importante di Parma e Livorno per ambire a Palazzo Chigi. Ormai sindaco è il titolo specifico per fare carriera in politica.