Short term rental in crescita a Napoli

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Boom, in Italia e in Europa, per gli short term rental, ovvero gli affitti brevi ad uso turistico e non solo. E’ quanto rileva il Centro studi dell’associazione nazionale Property managers Italia che rappresenta gli imprenditori del turismo. Lo short term rentals è la forma di ospitalità prevalente nell’Unione europea, con una capacità ricettiva di oltre venti milioni di posti letto e un volume di affari che supera gli 80 miliardi di euro l’anno. In questa cornice favorevole, si spiega, “l’Italia gioca un ruolo di primo piano e potrebbe diventare il golden state dell’Ue e vivere di turismo (anche grazie ai suoi 51 siti Unesco) se si riuscisse a fare un balzo in avanti a livello di semplificazione normativa e fiscale, di innovazione e automazione e di rilancio delle economie locali anche dei centri minori e dei borghi, gioielli d’Italia, salvaguardando l’ambiente e un patrimonio artistico e culturale che spesso rischia di andare in rovina”. “Il settore dello short term rental -chiarisce Property managers Italia- è cresciuto nell’ultimo anno (2016) di circa il 31% e in alcune città, quale ad esempio Milano, il numero persone che ha scelto di stare in una struttura ‘alternativa’ (come l’appartamento), il 55%, ha superato quello di chi accorda ancora la propria preferenza al soggiorno in hotel, il 45%. Prendendo in considerazione le 10 maggiori città Italiane (Roma, Milano, Firenze, Venezia, Torino, Napoli, Palermo, Genova, Bologna, Lecce) il giro d’affari che ha mosso questo mercato è pari a circa 1,4 mln di euro”.