Sostenibilità: fare di più con molto meno

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Molte le novità in campo a proposito di grandi aziende che puntano ad allinearsi alle opzioni green delle politiche Ue, declinando il paradigma della sostenibilità, una scelta strategica prioritaria della Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen sin dai tempi del suo insediamento, vale a dire alcuni mesi prima della diffusione della emergenza pandemica. Va senza dire che il Covid 19 ha dato un ulteriore impulso a questo orientamento, in quanto il Recovery Fund e il Next Generation Plan vedono come asse portante la “transizione energetica globale” quale presupposto per contenere le emissioni climalteranti, obiettivo fondamentale per la tutela dell’ambiente sul pianeta.

GRANDI PLAYER

E così grandi player come Eni, Enel e FCA si avviano a convertire la rotta delle loro attività industriali per volgere verso la nuova frontiera della compatibilità ecologica. Dell’azienda presieduta da Lucia Calvosa e amministrata da Claudio De Scalzi parla Angela Zoppo su Milano Finanza del 16 ottobre (Il Recovery fa verde Eni). “Eni – scrive la giornalista – è pronta a lanciare il suo primo sustainability bond all’inizio del prossimo anno. Un passo non da poco per un colosso dell’oil & gas, visto che il successo del collocamento si baserà proprio su quanto saranno convincenti gli obiettivi di sostenibilità, in un percorso che non può prescindere dall’addio ai combustibili fossili”.
Per Enel il concetto di sostenibilità è paradigmatico. E’ l’asse portante della vision dell’azienda diretta dall’ad Francesco Starace, per la quale la sostenibilità rappresenta il motore per affrontare le sfide e per realizzare, insieme, un nuovo modello di sviluppo equilibrato che non lasci indietro nessuno. A dirla tutta l’adozione di un modello di business sostenibile da parte di Enel risale al 2015, quando decise di cogliere le opportunità nel settore energetico legate ai trend globali della decarbonizzazione e dell’elettrificazione, per posizionarsi tra i leader della transizione energetica. Tendenza confermata con la strategia 2020-2022 con una maggiore spinta alla decarbonizzazione del mix energetico, attraverso una sempre maggiore crescita della capacità rinnovabile e la progressiva chiusura degli impianti a carbone, unitamente all’elettrificazione dei consumi.
Della svolta green di FCA parla invece Pierluigi Bonora (Il Giornale, 16 ottobre 2020, pag. 19). “Anche al di là dell’Atlantico – spiega Bonora – Fca accelera sulla strategia di elettrificazione”. Ed aggiunge che per il gruppo presieduto da John Elkan si apre una fase cruciale con l’arrivo nelle concessionarie della prima auto elettrica del gruppo: la Nuova Fiat 500 «made in Mirafiori». Modello che fa seguito alla disponibilità delle ibride Fiat 500, Panda e Lancia Ypsilon, nonché delle prime vetture a benzina-elettriche ricaricabili, le jeep Compass e Renegade prodotte a Melfi.

NUOVA CHIMICA
Di sostenibilità come fondamento della nuova chimica parla anche Catia Bastioli, primi passi in Montedison, da quasi mezzo secoli alla guida di Novamont, società che si occupa di bioplastiche. Dai suoi impianti escono, oltre Mater-Bi, la materia di cui sono fatti i sacchetti biodegradabili, il nuovo imballaggio compostabile adottato per il packaging dalla Colussi al bioerbicida pelargonico, le pacciamature agricole bio (le pellicole nere per i campi) e perfino la lavorazione dei cardi in Sardegna, con cui produrre zuccheri, energia, mangimi e rigenerazione del suolo.
Alla domanda che le pone il giornalista Edoardo Vigna per Sette del Corriere, risponde con una immagine molto efficace: «Sostenibilità – afferma – è fare di più con meno». Sembra semplice, non lo è perché oltre ad adeguate politiche dei governi, il ridisegno del sistema di produzione globale, il coinvolgimento pieno dei cittadini chiamati ad abbracciare altri stili di vita, il “punto di partenza – afferma la Bastioli – deve essere il suolo” da rimettere al centro della salute”, perché al suolo è legato il cibo e la regolamentazione delle acque.