#8MARZOALMUSEO, REGINA PER UN GIORNO TRA LE REGINE DI UN TEMPO

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Celebrare l’8 marzo oggi, come?

La sua differenza può essere caratterizzata dalla modalità e lo stile con cui ricordare l’eredità delle donne che ci hanno preceduto oltre a porre l’attenzione sulle battaglie sociali, politiche, economiche che ogni giorno si cerca di portare avanti. Evocare e tracciare le figure femminili che si sono distinte nella storia per il semplice coraggio di essersi dedicate ad attività di valore culturale potrebbe essere di ispirazione. Cosa vi ricordano o meglio cosa non sapevate di Elisabetta Farnese, ultima discendente della famiglia che ricoprì un ruolo importante in Europa e dalla quale Carlo di Borbone ereditò la preziosa collezione che ha dato origine al Museo, Carolina Murat, energica moglie di Ferdinando IV e sorella di MariAntonietta di Francia, Maria Amalia di Sassonia, moglie del futuro re di Spagna Carlo III, e alla quale si deve la sua passione per la porcellana? Si tratta delle donne della storia che hanno reso famosa la Reggia di Capodimonte.

Ebbene per l’occasione il Museo di Capodimonte ha in programma un’iniziativa sensibile per festeggiare la giornata offrendo intanto il biglietto gratuito a tutte le donne. Si tratta di #8marzoalmuseo, promossa dal Ministero beni e attività culturali, per raccontare la storia delle celebri regine alle 11 e 30 e alle 16. Ma non solo storia, anche musica con l’ensemble femminile Musico Spirto che alle 17 si esibirà in un concerto di note barocche. Da Capodimonte al Museo di San Martino, alle ore 17 ad omaggiare la giornata della donna sarà Rita Pastorelli, direttrice del Museo che accompagnerà i visitatori in un particolare itinerario alla scoperta delle protagoniste della storia della città e del Regno ma anche delle donne ‘virtuali’, delle complesse figure allegoriche alludenti alle Virtù. Un racconto che parte così dalla Regina Giovanna I, nell’affresco di Giovanni Baglione nella Chiesa della Certosa alla moglie di Masaniello, Bernardina Pisa, che Micco Spadaro fa sfilare nel gruppo di donne armate nel dipinto della rivolta antispagnola del 1647, dalla mamma colpita dalla peste con il bimbo che si aggrappa al seno, nella drammatica scena del lazzaretto al Largo del Mercatello alle prime Regine dei Borbone: Maria Amalia di Sassonia e l’astuta e più longeva Maria Carolina. La visita prosegue con le le donne “virtuali”, dalle eleganti figure della Vita contemplativa e vita attiva, di Giovan Battista Caccini e Pietro Bernini alla Carità di Giuseppe Sanmartino, dalle allegorie dei Quattro Continenti nei secenteschi stipi di ebano e avorio alla nobildonna che, sullo sfondo della topografica del 1623, allude alle virtù femminili della modestia e del silenzio.

Una passeggiata tra musei da consigliare per sentirsi regina per qualche ora tra le regine di un tempo!