“Nessuna strada per l’inferno”, la lettera di Conte

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Roma, 17 lug. (AdnKronos) – Il premier Giuseppe Conte ha scritto una lettera aperta al. “Non abbiamo affatto imboccato ‘la strada verso l’inferno’, ma – scrive Conte – abbiamo piuttosto scelto la strada maestra della legalità, della responsabilità condivisa della gestione del fenomeno migratorio, dell’azione concreta, focalizzata e di matrice autenticamente europea”.

“Chi mette piede in un Paese europeo mette piede in Europa. L’altra faccia di tale principio è che nessuno di noi può pensare di fare da solo! Parliamone, caro Andrej. Ti invito a Roma, quando vorrai, per confrontarci e approfondire l’approccio europeo proposto dall’Italia”, prosegue il premier.

“Caro Andrej, durante lo scorso fine settimana, anche attraverso l’apprezzata collaborazione di diversi Stati Membri, l’Italia – scrive Conte – ha potuto far fronte all’ennesima crisi migratoria mettendo in salvo 450 persone che verranno ora accolte in diversi Paesi europei. Lo abbiamo fatto salvando vite umane e con modalità rispettose dei diritti delle persone e in piena coerenza con le conclusioni che tutti insieme abbiamo adottato al Consiglio Europeo dello scorso giugno”.

“Le conclusioni del Consiglio – che, mi piace ripeterlo, sono il frutto del lavoro fatto insieme a 28 – aprono finalmente a una logica strutturale anziché emergenziale nella gestione della migrazione, una logica che guarda alla realtà del fenomeno, alle sue prospettive e alle sfide concrete a cui esso ci espone”.

“D’altronde – osserva Conte – non possiamo affrontare questo fenomeno guardando solo all’oggi, senza premurarci di considerare gli sviluppi futuri, che si ricollegano al tasso di crescita dell’economia mondiale e alle linee dello sviluppo demografico degli altri continenti”.

“I flussi migratori costituiscono un fenomeno globale. Se lo affrontassimo in base a un approccio meramente ‘nazionale’, non riusciremmo a governarlo e ne rimarremmo sopraffatti. La storia stessa del nostro continente mostra che i grandi fenomeni epocali si sottraggono ai tentativi individuali e isolati di controllo. Se rinunciassimo a una gestione comune del fenomeno migratorio, l’Europa sarebbe perdente e con essa tutti i suoi Stati, non solo quelli di frontiera come l’Italia”.

“La proposta italiana – scrive Conte al premier ceco – ripresa in larga parte dalle conclusioni del 28 giugno, guarda con coraggio e lungimiranza alla sfida che abbiamo davanti. Non propone affatto un’irrealistica apertura delle frontiere, né tantomeno contempla un’accoglienza indiscriminata. L’Italia propone invece un cambio di prospettiva dell’UE, un approccio multilivello e organico che passa attraverso azioni condivise per contrastare la migrazione illegale e tutelare coloro che davvero hanno diritto alla protezione internazionale.

“Chi mette piede in un Paese europeo mette piede in Europa. L’altra faccia di tale principio è che nessuno di noi può pensare di fare da solo! Parliamone, caro Andrej. Ti invito a Roma, quando vorrai, per confrontarci e approfondire l’approccio europeo proposto dall’Italia”, conclude il premier Conte.