Zass, assaggio di paradiso tra lusso e cordialità

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A cura di Michele Armano

Alois VanlangenaekerHotel San Pietro. Positano. Relais & Chateaux. Michelin. Quindi tutto facile, se a fare la differenza non ci fosse un numero, il 5. Già, come la Famiglia Cinque, con la quarta generazione in arrivo, Carlino il fondatore che agli inizi del secolo scorso trasforma la casa in un albergo, a cinque stelle lusso, il 5. Una storia di famiglia prima ancora di una realtà imprenditoriale, una vita, un romanzo, una testimonianza editoriale con il testo “Il sognatore di Positano”, a firma di Virginia Attanasio, nipote del fondatore (e di Stefania Berbenni). Libro che consiglio di leggere e conservare tra le “chicche”, in parte storico ed autobiografico in parte emozionale, con una nutrita quantità di fotografie che da sole suggestionano, un volume che parla della genesi di questa famiglia e quindi di questo albergo, parla dei personaggi illustri che vi hanno soggiornato, inventori, attori, politici, militari, musicisti, ballerini, premi Nobel, tutti hanno lasciato e preso qualcosa da questo luogo. C’è chi pensa e chi dice che più si sale di livello nell’offerta alberghiera e più si “raffredda” il rapporto fornitore-cliente. Si sbaglia. Il San Pietro ne è una testimonianza, un’azienda di stelle e di valori che esprime il massimo delle prestazioni con i propri clienti con un parametro assoluto, la fidelizzazione. Chi arriva in Costiera Amalfitana all’Hotel San Pietro, arroccato sulla roccia, sul promontorio di San Pietro, con Positano, il Borgo di Praiano, l’isoletta Li Galli, deve essere pronto a centottantagradi di blu, tramonti ed emozioni. Tutte le anime di tutte le provenienze qui ne sono coinvolte, qui non c’é stato nessuno che non abbia espresso il proprio sentimento, questo è l’albergo degli aforismi. Lasciate che ne crei uno anch’io per questo posto e questa famiglia: “Il Sorriso e il Paradiso”, non diventerò famoso ma è quello che ho vissuto. Quindi, davanti a tanta storia, a testimonianze illustri, ad attestazioni prestigiose ne viene di contrappasso spocchiosità e distanza, invece no, l’esatto contrario che ti sorprende e ti ammalia, qui cadono teoremi e pregiudizi, qui il lusso è come l’umore, mediterraneo, è semplicità eletta a raffinatezza elevata da grande accoglienza e sorrisi. Non quelli di circostanza, quelli di benessere di chi, in questa azienda, in questo casato, ci lavora da 5, 15, 25 e 35 anni. Sì perché così sono stato accolto, una famiglia in una famiglia, quella del personale, dall’Hpm (Hotel Operations Manager) Andrea Zana, un bresciano che ti sorprende, non per la sua più che evidente competenza che suppongo sia stata l’elemento di distinzione nella scelta della famiglia Cinque, ma anche per la sua nascente “napoletanità”, che declina con professionalità, con il suo stile, con la sua eleganza, a Carlo e Vito Cinque, due fratelli una squadra, e si sa, i grandi risultati sono dati dalla somma delle qualità dei singoli. Alla brigata di sala, che per un momento mi sono sembrati parenti con quella loro postura ineccepibile sotto il punto di vista professionale ma che evidentemente nascondeva una non omologazione che traspariva dalla fisiognomica e dalla naturalezza, punto di forza delle genti di queste parti. Eccellente preparazione in sala per un servizio in linea con una cucina di livello, Alois Vanlangenaeker, lo chef (Stella Michelin), fiammingo di adozione Campana (e già si sente dagli accenti napoletanizzati e con sorriso mediterraneo), grande esperienza internazionale dal 2002 ha saltato il promontorio e dalla costa sorrentina è approdato a quella amalfitana sposando il progetto cucina nella sua interezza del ristorante dell’Hotel San Pietro, lo Zass. Sì perché qui la cucina passa per la coltivazione di terrazzamenti propri con la consulenza di un agronomo, passa per l’acquisto delle materie prime da piccoli produttori locali, il pesce proviene dal mercato di Piano di Sorrento acquistato direttamente dallo chef e dall’importazione diretta delle eccellenze mondiali per garantire, dopo il km 0 il km “buono”. Il progetto prevede anche un ristorante di mare, “Il Carlino” (dedicato al fondatore), in riva al mare per proposte gastronomiche della tradizione, per una cucina “friendly” con le stesse identiche attenzioni di quella gourmet. Il mestiere del cuoco si è trasformato in professione, quella di diffondere cultura attraverso un piatto e di comunicare efficienza attraverso il servizio e l’accoglienza, ecco cosa ho trovato grazie all’alta professionalità dello chef Alois: Starters e pani home made, Sandwich di alici, fave, piselli mentuccia e caviale Oscietra. Zuppa di tarallo di Agerola con passata di pomodoro datterino ed astice. Risotto mantecato alla burrata, asparagi, arancia, caviale e merluzzo. Tagliatelle al limone, astice e finocchio. Triglie e spinaci padellati, tartare di astice e mandarini cinesi. Rosaria Fusco, pastry chef: crema bruciata di yogurt di bufala con mirtilli e gelato al pistacchio. Salvatore Marrone, sommelier: William Deutz brut 2007, Sancerre Les Monts Damnes Pascal Cotat 2007, Antonio Caggiano Mel. La parte più dolce il saluto a Virginia Attanasio, donna energica che rappresenta la vita, la bellezza, il sole, la centralità insomma il “fior fiore”, nell’idioma di questa affermazione è racchiusa tutta la sua storia, tutta la sua forza. L’Hotel San Pietro di Positano, il Ristorante Zass, sono una realtà che ha nell’enorme elegante semplicità la ragione stessa della propria sostanziale comprensibilità.