Quelle strampalate bugie

Se dovessi dire cosa gli americani non perdonano alla politica, risponderei le bugie e l’inganno. E andiamo subito al sodo. Melania Trump ha ingannato. La vicenda è nota. Una decina di passaggi del suo intervento alla Convention repubblicana di Cleveland, nell’Ohio sono stati tranquillamente “tratti” dal discorso di 8 anni fa dell’attuale First Lady, Michelle Obama, nella Convention democratica di Denver, Colorado. Alcuni concetti possono anche essere “patrimonio” di tutti, quali trattare il popolo con rispetto o l’eredità morale per le nuove generazioni, e quindi essere presenti in ogni discorso che si rispetti. Altri, invece, fanno parte della retorica individuale e perciò difficili da “esportare” con le stesse parole o quasi. Per esempio Michelle, nel 2008 disse: “…è la ricerca dei vostri  sogni e la vostra buona volontà di lavorare per essi”. Nello speech di Melania è diventato: ”…è la forza dei vostri sogni e la vostra buona volontà di lavorare per essi”.
 
Plagio, scopiazzatura, prestito. Chiamatelo come volete, resta il fatto che Melania, bellissima nel suo vestito castigato bianco, 46 anni, slovena, ex modella (ha lavorato anche a Milano), era considerata l’asso nella manica di Trump. Ha in effetti fatto un’apparizione convincente nel ruolo di moglie che dice “Donald, non si arrende mai, è l’uomo giusto per l’America”. Poi, però, il trucco scoperto. E non è peccato veniale, perché pensare di farla franca con migliaia di giornalisti presenti e con osservatori democratici (a cominciare da Hillary Clinton e dal suo staff ) attenti ad ogni inciampo, significa o sottovalutare gli altri, o sopravvalutare se stessi. Altra macchia (forse) sull’immagine di Melania Trump, dal 2006 moglie di Donald e cittadina americana, è una controversa laurea che appare sul suo curriculum, ma che alcuni mettono in discussione. 
 
Nella seconda serata della Convention, a sorpresa, è arrivato un video registrato di Donald Trump. Tutti, dentro e fuori la grande Quicken Loans Arena, si aspettavano che l’ormai certo candidato repubblicano alla Casa Bianca, sarebbe intervenuto sulle polemiche intorno al plagio. Invece no. La moglie appena citata. Soprattutto, parole di stima per il suo vice designato, il Governatore dell’indiana, Mike Pence. Insomma una prova di forza per significare che le critiche nemmeno lo sfiorano. E, sempre nella seconda giornata, visto quanto, nella vita di un politico, la famiglia conti per il consenso, sul palco due dei suoi cinque figli. Tiffany,  22 anni, laureata all’Università della Pennsylvania con specializzazione  in sociologia urbana, figlia della seconda moglie Maria Marples, che ha parlato soprattutto del lato umano del  papà, e Donald Junior, il primogenito del miliardario di New York, avuto con la prima moglie Ivana. Un vero politico, da anni vice presidente esecutivo della Trump Organisation. Ha detto: “Le decisioni di oggi (cioè l’elezione alla Casa Bianca) influenzeranno il mondo di domani”. Difficile dargli torto. Chiunque sia il successore di Obama.