Tumore al pancreas
Cura innovativa

98

L’Istituto oncologico napoletano ‘Pascale’ e’ il primo centro in Europa ad avviare il trattamento dell’elettroporazione per neoplasie pancreatiche inoperabili. E i risultati sui primi 13 pazienti trattati con l’elettrochemioterapia sono “piu’ L’Istituto oncologico napoletano ‘Pascale’ e’ il primo centro in Europa ad avviare il trattamento dell’elettroporazione per neoplasie pancreatiche inoperabili. E i risultati sui primi 13 pazienti trattati con l’elettrochemioterapia sono “piu’ che soddisfacenti”, sottolinea una nota. Il trattamento, che dura pochissimi secondi e consiste fondamentalmente nell’emissione, attraverso degli aghi, di scariche elettriche nella membrana tumorale, ha portato alla regressione, se non addirittura alla distruzione completa, dei noduli tumorali. La terapia, inoltre, non ha presentato effetti collaterali e pertanto e’ stato registrato un miglioramento della qualita’ della vita degli ammalati. L’istituto oncologico partenopeo e’ stato tra i primi a utilizzare l’elettrochemioterapia nei tumori del melanoma, nel carcinoma della mammella, nei sarcomi dei tessuti molli e ora, grazie a un protocollo di studio avviato da Francesco Izzo e dal suo staff, e’ il primo in Europa nel trattare i tumori localmente avanzati del pancreas non suscettibili di resezione chirurgica. Ma che cos’e’ l’elettrochemioterapia? “E’ l’applicazione al tessuto tumorale – spiega Izzo, direttore della struttura complessa di oncologica chirurgica addominale a indirizzo epato biliare – di specifici impulsi elettrici che determina l’apertura di pori nella membrana cellulare. Il fenomeno, noto come elettroporazione, permette la diffusione di farmaci poco permeanti, come la bleomicina, all’interno della cellula tumorale, aumentandone la concentrazione intracellulare e la citotossicita’ in modo significativo. Insomma interviene laddove i chemioterapici convenzionali e i nuovi farmaci biologici non hanno dimostrato un miglioramento dell’efficacia e della sopravvivenza nell’adenocarcinoma pancreatico“.