Unioni civili: Zanda, prudenza o esito incerto Aula

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“Chi usa l’imprudenza contribuisce ad una gestione dell’Aula di cui non possiamo prevedere l’esito. La Presidenza cercherà di dare una organizzazione del gruppo e cercherà di tenere la disciplina. Raccomando, per cortesia, presenza in aula”. Lo ha detto Luigi Zanda, capogruppo Pd a Palazzo Madama, durante la riunione dei senatori dem dedicata alle unioni vicili. Sugli emendamenti Zanda ha “suggerito poche raccomandazioni”. Innanzi tutto “il numero degli emendamenti è importante. Dovrebbero essere: Essenziali, pochi e meditati”, non di “testimonianza”.

Sulle unioni civili “c’è un grande ritardo nazionale di cui dobbiamo farci carico. Ci riguarda”, ha detto Zanda, aprendo l’Assemblea del gruppo dedicata alle unioni civili, sulle quali ha chiesto “responsabilità e prudenza”.

Sarà scontro anche nelle piazze sul ddl Cirinnà sulle Unioni civili, mentre il fronte politico suill’argomento resta caldo tanto che si prospettano modifiche al provvedimento su alcuni nodi.

In vista dell’approdo in Aula il 28 gennaio, scenderanno in piazza al Panrheon a Roma le associazioni a favore del provvedimento chiamate a raccolta, tra l’altro, dai Radicali, l’Arcigay, le Famiglie Arcobaleno. Il 30, invece, due giorni dopo l’approdo in Aula del provvedimento sarà la volta dei contrari che manifesteranno nel Familiy Day. Mentre c’è anche chi ha organizzato momenti di PREGHIERA perchè il Parlamento non approvi la legge.

Intanto nel Pd si sta lavorando a modifiche agli articoli 2 e 3 del ddl Cirinnà, ovvero ai due articoli che disciplinano quella che potrebbe sembrare un’omologazione delle unioni civili al matrimonio. La decisione, si apprende da fonti parlamentari, sarebbe stata presa anche alla luce dei rilievi che sarebbero stati fatti presenti dal Colle sulla base della sentenza della Corte Costituzionale n.138 del 2010. Al ddl quindi potrebbero essere presentati diversi emendamenti parlamentari che, si sottolinea, non comporteranno tuttavia un mutamento della sostanza dei diritti disciplinati alle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Sul tavolo non ci sarebbe invece l’ipotesi di un maxiemendamento. Oggetto dei ritocchi sarebbero in particolare i rimandi contenuti nel testo agli articoli del codice civile che disciplinano il matrimonio. Un primo punto, nel Pd, verrà fatto domani mattina in occasione dell’assemblea dei senatori convocata proprio sulle unioni civili.

Resta la contrarietà al provvedimento della Lega: “Renzi vive su marte”, attacca Matteo Salvini.

“Chi usa l’imprudenza contribuisce ad una gestione dell’Aula di cui non possiamo prevedere l’esito. La Presidenza cercherà di dare una organizzazione del gruppo e cercherà di tenere la disciplina. Raccomando, per cortesia, presenza in aula”. Lo ha detto Luigi Zanda, capogruppo Pd a Palazzo Madama, durante la riunione dei senatori dem dedicata alle unioni vicili. Sugli emendamenti Zanda ha “suggerito poche raccomandazioni”. Innanzi tutto “il numero degli emendamenti è importante. Dovrebbero essere: Essenziali, pochi e meditati”, non di “testimonianza”.

Sulle unioni civili “c’è un grande ritardo nazionale di cui dobbiamo farci carico. Ci riguarda”, ha detto Zanda, aprendo l’Assemblea del gruppo dedicata alle unioni civili, sulle quali ha chiesto “responsabilità e prudenza”.

Sarà scontro anche nelle piazze sul ddl Cirinnà sulle Unioni civili, mentre il fronte politico suill’argomento resta caldo tanto che si prospettano modifiche al provvedimento su alcuni nodi.

In vista dell’approdo in Aula il 28 gennaio, scenderanno in piazza al Panrheon a Roma le associazioni a favore del provvedimento chiamate a raccolta, tra l’altro, dai Radicali, l’Arcigay, le Famiglie Arcobaleno. Il 30, invece, due giorni dopo l’approdo in Aula del provvedimento sarà la volta dei contrari che manifesteranno nel Familiy Day. Mentre c’è anche chi ha organizzato momenti di PREGHIERA perchè il Parlamento non approvi la legge.

Intanto nel Pd si sta lavorando a modifiche agli articoli 2 e 3 del ddl Cirinnà, ovvero ai due articoli che disciplinano quella che potrebbe sembrare un’omologazione delle unioni civili al matrimonio. La decisione, si apprende da fonti parlamentari, sarebbe stata presa anche alla luce dei rilievi che sarebbero stati fatti presenti dal Colle sulla base della sentenza della Corte Costituzionale n.138 del 2010. Al ddl quindi potrebbero essere presentati diversi emendamenti parlamentari che, si sottolinea, non comporteranno tuttavia un mutamento della sostanza dei diritti disciplinati alle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Sul tavolo non ci sarebbe invece l’ipotesi di un maxiemendamento. Oggetto dei ritocchi sarebbero in particolare i rimandi contenuti nel testo agli articoli del codice civile che disciplinano il matrimonio. Un primo punto, nel Pd, verrà fatto domani mattina in occasione dell’assemblea dei senatori convocata proprio sulle unioni civili.

Resta la contrarietà al provvedimento della Lega: “Renzi vive su marte”, attacca Matteo Salvini.