Parole dell’innovazione, una lepre chiamata Cina

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La Cina è la lepre balzata fuori dalla tana, con un salto che l’ha fatta entrare nel gruppo delle prime 20 economie innovative, secondo il Global Innovation Index 2018. La Cina è anche la calamita d’Oriente. La lunga marcia verso il nuovo ’Impero di Mezzo’ è cominciata con il basso costo del lavoro in quel paese e, in generale, nell’intero bacino asiatico. Lungo il cammino, le truppe imprenditoriali hanno localizzato in Cina loro attività manifatturiere. Le maggiori multinazionali hanno in seguito impiantato laboratori e centri di ricerca arricchiti da consistenti capitali di rischio, attingendo al brodo di cultura dei cervelli e del know-how cinesi. Di questo processo hanno beneficiato in prima battuta le stesse multinazionali occidentali e, subordinatamente, le imprese locali trainate da un accelerato meccanismo di trasferimento tecnologico.
Siamo immersi nel tempo che vede nella mobilità fisica, digitale (la mobilità virtuale che trae vantaggio dalle nuove tecnologie open space) e sociale delle persone la nascita di comunità imprenditoriali transnazionali in cui la ‘conoscenza degli altri’ aiuterà Occidente e Oriente a riconoscersi e a danzare insieme, usando le specificità reciproche come molla del cambiamento. L’innovazione serve come magnete che attrae l’un l’altro, mentre l’intreccio di conoscenze e la loro organizzazione in reti imprenditoriali e sociali che saltano i confini geografici, culturali, religiosi ed etnici aiutano a focalizzarsi su come sfruttare le diversità creando vantaggi per tutti.