Pubblica amministrazione sui Social, da Giffoni istruzioni per l’uso

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C’è un angolo della cittadella del cinema di Giffoni più appartato rispetto al clamore del blue carpet. Qui non arrivano i divi del grande schermo ma si parla di startup, innovazione, format da mettere al servizio delle imprese delle creatività. Si tratta del Giffoni Innovation Hub, la creative agency del Giffoni Film Festival con sede nell’Antica Ramiera.

20160720 125620E nel bel mezzo del festival, tra proiezioni e visite di registi e attori, il Gif, in collaborazione con la digital company Axélero, mette gli esperti della comunicazione attorno a una tavola rotonda per parlare di “Pubblica Amministrazione 3.0”, ovvero come le istituzioni possono comunicare con i cittadini ai tempi dei social media. Con un occhio speciale alle nuove generazioni e ai nativi digitali, naturalmente. Ai lavori partecipa anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. “Oggi comunicare al meglio con i cittadini è fondamentale, è un vero è proprio dovere – afferma il ministro – Bisogna abbandonare la brutta abitudine italiana di considerare i dati come una proprietà privata”. 

Poletti, incontrando i giovani del Gif, esprime tutto il suo plauso per la spinta all’innovazione proveniente dalla cittadina  del Salernitano: “Molte grandi realtà sono nate proprio come questa, ovvero dall’idea di più ragazzi che decidono di fare squadra uniti da una passione comune. Il Gif, come l’intera realtà del Giffoni Film Festival, è un esempio da imitare in tutta Italia”. Con lui c’è l’assessore all’Innovazione della Regione Campania, Valeria Fascione. La sua delega è un unicum in tutto il territorio nazionale. “La sfida è proprio andare sempre più verso l’apertura alla comunità – dice l’assessore – Condividere i dati con i cittadini in tutti i modi possibili è un dovere preciso di chi governa. La Regione Campania del futuro deve essere un Ente sempre più aperto, sempre più connesso”. 

Stefano Cereseto è il fondatore di Axélero, la società che aiuta imprese e istituzioni nel percorso di digitalizzazione, partner del Gif nell’organizzazione della tavola rotonda. “La società che rappresento – racconta Cereseto – nasce come supporto principalmente come supporto alle imprese. Ultimamente abbiamo intrapreso un percorso con la Pubblica Amministrazione e ci siamo subito accorti delle enormi difficoltà a cui si va incontro, specialmente nella comunicazione con le giovani generazioni. È chiaro che i social media sono un grande strumento e che risulta fondamentale percorrere fino in fondo questa strada. Per questo siamo qui oggi”. 

20160720 131919Ewelina Jelenkowska è responsabile Media e Social media della Commissione Europea in Italia. Anche lei parla della sua esperienza di comunicazione istituzionale attraverso i nuovi media: “La Commissione Europea da pochi anni ha accettato la sfida della comunicazione attraverso i social. Esistono diverse problematiche, per esempio come mantenere un profilo istituzionale oppure tener presente di utilizzare i soldi del contribuente e non poter avere un atteggiamento aggressivo in tema di sponsorizzazioni come può permettersi invece un privato. Ma resta chiaro che sui social non si può stare a metà. Le istituzioni devono esserci senza se e senza ma”. Roberta Maggio coordina la Comunicazione web di Palazzo Chigi: “Quando mi sono insediata, nel 2014, ho trovato un sito che risaliva al 1999. Questo può far capire quanto fossimo indietro rispetto a questi temi. È stato necessario dare una vera e propria svolta, cambiare i contenuti come i linguaggi. Abbiamo puntato molto sul sito, che è la prima finestra web per una istituzione. Altro elemento importante sono i video. L’esempio è proprio quello del famoso video sulla riforma scolastica che ha visto protagonista lo stesso premier Renzi comunicare direttamente al cittadino”. 

C’è una parola che percorre tutta la discussione: è “semplicità”. “Innovazione sì ma alla portata di tutti”, dice Cereseto. Dai lavori verrà fuori un paper programmatico funzionale alla comunicazione digitale della Pubblica Amministrazione. Ma da Giffoni il messaggio arriva forte e chiaro: la strada  della digitalizzazione è stata tracciata. Nessuna istituzione può più permettersi di restare fuori dai nuovi media senza rischiare di perdere una fetta considerevole dei suoi interlocutori più giovani.