Quando il microcredito
apre le porte del mondo

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È la più interessante finestra sui mercati in crescita. Inventato da Muhammad Yunus, fondatore di Grameen È la più interessante finestra sui mercati in crescita. Inventato da Muhammad Yunus, fondatore di Grameen Bank, come strumento finanziaro noprofit per lo sviluppo delle comunità più povere dell’Asia, il microcredito è diventato negli ultimi anni un’opportunità di investimento che sa coniugare responsabilità sociale e competitività commerciale, senza nulla da invidiare ai fondi di investimento tradizionali. Anzi. Lo dimostra la solida avventura di Mikro Kapital sarl, società di asset management fondata dal napoletano Vincenzo Trani, che gestisce un fondo da oltre 150 milioni di euro specializzato nelle piccole e medie imprese dell’ex Unione sovietica. “Anche tra gli addetti ai lavori c’è ancora la sbagliata percezione che vede il microcredito assimilato alla sola finanza etica. Si tratta invece di uno strumento fortemente competitivo sui nuovi mercati, a partire da quello russo e dei Paesi del Csi” spiega Trani nel corso della presentazione napoletana di Mikro Kapital tenuta lunedì 11 maggio presso il circolo Savoia a una platea ristretta di investitori. A illustrare le opportunità di investimento del Fondo e gli scenari geopolitici dell’area Eurasiatica, oltre a Trani, Edoardo Esercizio, membro dell’Advisory board di Mikro Kapital, Vittorio Volpi, presidente Strategy Committee General Invest Group e accademico dell’Ambrosiana di Milano e Franco Mazzei, professore emerito dell’Università degli studi di Napoli L’Orientale e docente di “Asian Studies” presso la Luiss di Roma. L’incontro è stato moderato dal direttore del Denaro Alfonso Ruffo. Il modello di business di Mikro Kapital è basato sul finanziamento alle micro imprese, attività che Mikro Fund sta sviluppando con successo in Russia, Bielorussia, Moldavia e Armenia, dove attualmente conta su cinquantatré uffici. Considerevoli i numeri: sette anni dopo il lancio la crescita del Nav (Net Asset Value, ovvero Valore dell’Attivo Netto) è stata più del doppio dell’indice obbligazionario globale (JPMorgan Gabi), mentre è ha addirittura fatto registrare un più 255 per cento la crescita del Nav del fondo. In pratica il rendimento del valore delle singole quote Mikro Fund è cresciuto di circa il 9 per cento all’anno. “Possiamo contare su almeno quattro punti di vantaggio: non abbiamo nessuna correlazione con le performance di altre asset class, nessuna correlazione con la volatilità dei prezzi sui mercati finanziari internazionali, i nostri fondi non sono influenzato da cambiamenti o errori di valutazioni di dati macroeconomici e, infine, abbiamo un bassissimo rischio di cambio”, afferma Trani. Già responsabile di uno sportello del Montepaschi nell’aeroporto militare di Grazzanise, prima ancora impiegato in una filiale dello stesso gruppo a Reggio Calabria, Trani compie il grande salto grazie a un bando della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo , che lo porta nei primi anni del 2000 a Mosca in qualità di consulente in programmi di microcredito. Nel 2008 decide di riversare competenze e il suo bagaglio di esperienze fondando in Lussemburgo Mikro Kapital, che oltre a Mikro Fund opera anche attraverso un altro fondo, Alternative Fund, più focalizzato in Sud e Centro America, Africa e Asia Orientale. Oltre all’indubbio vantaggio di essere indipendente rispetto ad altri asset class finanziari, il fondo creato da Trani può contare su una serie di frecce al suo arco: un team di gestione a stretto contatto con la rete di distribuzione, un portafoglio impieghi molto diversificato per settori che mitiga il rischio d’investimento, copertura del rischio di insolvenza assicurata da garanzie personali e ipoteche come collaterali dei prestiti, e una parte equity del fondo come ulteriore garanzia per gli investitori nelle obbligazioni.