Robot da guerra
Il bando dell’Onu

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A cura di Roberto Paura L’ultima frontiera dello sviluppo tecnologico nel settore militare potrebbe essere messa al bando dalle Nazioni Unite: la Ccwc, la Convenzione Onu su certe armi convenzionali A cura di Roberto Paura L’ultima frontiera dello sviluppo tecnologico nel settore militare potrebbe essere messa al bando dalle Nazioni Unite: la Ccwc, la Convenzione Onu su certe armi convenzionali bandite nel 1980 a causa del rischio di danni indiscriminati, sta svolgendo in questi giorni una serie di audizioni a Ginevra per acquisire il parere di esperti del settore sulla legittimità dei cosiddetti “robot killer”, tecnicamente definiti “robot militari autonomi”. L’esempio più importante di questo tipo è costituito dai droni,ma alcuni paesi, in primis gli Stati Uniti, hanno sviluppato numerosi prototipi di robot da combattimento in grado di agire autonomamente in un teatro di guerra e uccidere forze nemiche senza un comando umano. Secondo uno dei più influenti esperti sentiti a Ginevra, Peter Asaro del Center for Internet and Society di Stanford e membro della Commissione internazionale sul controllo delle armi robotiche, diversi governi – tra cui il Giappone – si sono già schierati contro lo sviluppo di questi sistemi. Secondo un recente rapporto di Human RightsWatch, robot militari autonomi nonpotrebbero essere considerati responsabili delle proprie azioni, rendendoli quindi immuni a sanzioni da parte della legge. Emergerebbero inoltre problemi di natura morale, legati al fatto che massacri perpetrati da robot libererebbero i soldati e i responsabili militari da sensi di colpa, rendendo così più facile compiere atrocità di guerra. Anche se un trattato internazionale è ancora lontano, èprobabile che a breve l’Onu adotti una risoluzione per una moratoria dell’impiego dei robot militari