She is History: il progetto Instagram dedicato alle donne dimenticate

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di Rosina Musella

Oggi si celebra la ‘Giornata internazionale della donna’ e noi abbiamo deciso di farlo intervistando una realtà giovanissima nata online a metà del 2020 con l’obiettivo di raccontare vite di donne che hanno cambiato la storia: She Is History, su Instagram come @_she_is_history_.
L’idea nasce durante il primo lockdown da C., da sempre interessato alla tematica femminista e già amministratore di una pagina di divulgazione sul tema, che decide insieme ad R. di aprire un account specificamente ideato per raccontare storie di donne. Il primo post viene pubblicato nel maggio 2020 e racconta di Marsha P. Johnson, attivista transessuale e nera, fondamentale per quelli che furono poi conosciuti come “moti di Stonewall”. “Con lei abbiamo mandato un messaggio bello e chiaro perché volevamo far capire che la nostra pagina non parla solo di donne bianche, eterosessuali e cisgender, ma punta ad un’inclusività più ampia.” ci raccontano.

in foto Jackie Ormes realizzata da Margherita Cresti

I membri del gruppo, i ragazzi C. ed M. e le ragazze A. ed R., pur volendo rimanere anonimi per lasciare in primo piano il loro progetto e non la loro persona, hanno risposto alle nostre domande in merito a She Is History e al loro lavoro online.

Com’è nato il vostro progetto?
C. aveva un’altra pagina Instagram dedicata al femminismo, perché da sempre molto interessato al tema. Durante il primo lockdown scoprì l’hashtag #100Days100Women lanciato dal profilo @roricomics e si pose l’obiettivo di scoprire ogni giorno la storia di una donna, arrivando così a conoscere figure da lui mai incontrate prima.
Così decise di realizzare questo progetto insieme ad R. e col tempo si sono uniti alla squadra anche A. ed M..

in foto Qiu Jin realizzata da Sofia Mussi]

Qual è il vostro obiettivo?
Puntiamo a far conoscere il più possibile donne che, ciascuna a proprio modo e nel proprio campo di interesse, hanno cambiato la storia. Rimaniamo sempre molto delusi notando che lo spazio dedicato alle donne è ridotto anche quando queste vengono a mancare, come nel caso della DJ Sophie Xeon morta lo scorso gennaio, o Ruth Bader Ginsburg, giudice della corte suprema da sempre in prima linea per difendere i diritti delle donne, morta a settembre e di cui in Italia si è parlato pochissimo. Noi vogliamo invece portare tutte queste donne fuori dall’ombra e, attualmente, la nostra scelta è quella di non parlare di donne in vita, ma donne del passato ché vanno maggiormente incontro al pericolo di essere dimenticate

in foto Jeanne de Clisson realizzata da @brelight.art

Come nasce un vostro post?
Ognuno di noi ha un ruolo specifico. Per prima cosa C. pesca nuove storie, soprattutto attingendo a libri d’infanzia sul modello di “Storie della buonanotte per bambine ribelli”, ma inediti in Italia. Dopo aver fatto ciò iniziano le ricerche online per raccogliere quante più informazioni possibile. Se la donna in analisi è quasi sconosciuta in Italia e non è disponibile molto materiale in merito, arriva A. ad occuparsi delle ricerche in lingua originale. Sempre lei è incaricata di eventuali traduzioni da effettuare, delle comunicazioni con artisti stranieri e della ricerca di citazioni da allegare alle grafiche.
La ricerca delle citazioni spesso richiede molto tempo, perché o il materiale online scarseggia, come accadde quando realizzammo il post sulla mangaka Machiko, di cui dovemmo riprendere i manga in lingua originale per trovare qualcosa, oppure non sono rimaste molte tracce della donna in questione, com’è capitato con la piratessa Jeanne de Clisson.
Il compito di M. è approvare le storie che troviamo e verificarne l’accuratezza storica. “Approvare” perché abbiamo deciso di non trattare storie di donne che abbiano portato male nel mondo, come assassine o fasciste. La donna ha fatto parte della storia in ogni aspetto, ovviamente anche in maniera negativa, ma non sono queste le persone che vogliamo mettere in luce.
Infine, mentre C. contatta illustratori e illustratrici e realizza le grafiche dei post e delle storie, R. approva le illustrazioni, scrive assieme ad M. le biografie e, se necessario, dà consigli tecnici agli artisti.
Il post viene approvato e revisionato da tutti più volte, per poi essere pubblicato.

in foto Frieda Belinfante realizzata da Filippa Villelmi

Realizzerete una raccolta cartacea?
Abbiamo pensato di creare un piccolo libro, ma è un’idea che eventualmente concretizzeremo in futuro, anche perché per ora tutto il progetto è sviluppato in maniera volontaria: noi abbiamo tra i 18 e i 21 anni, non abbiamo delle entrate fisse, gli artisti e le artiste realizzano i disegni gratuitamente per la pubblicazione sulla nostra pagina. Nel caso della realizzazione del libro ci sarebbe da pensare anche alle spese da affrontare, quindi al momento non è tra le nostre priorità.
È forse più concreta, però, la possibilità di realizzare a breve un podcast in cui racconteremo in maniera più dettagliata e libera le storie delle donne di cui abbiamo parlato e parleremo in futuro.