Statali, c’è la firma sul contratto

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Roma, 12 feb. – (AdnKronos) – Al via il contratto per 250mila statali
per il triennio 2016-2018, firmato oggi in maniera definitiva all’Aran. A sottoscrivere l’intesa raggiunta il 23 dicembre scorso sono stati il presidente dell’Aran Sergio Gasparrini e i sindacati Confederali e di categoria Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Cisal. A non firmare i sindacati Usb e Flp.

Il rinnovo contrattuale prevede, per la parte economica, dopo circa 9 anni di blocco, aumenti salariali di 85 euro medi lordi e il pagamento degli arretrati maturati.

Soddisfazione è stata espressa da Gasparrini a margine della firma. “Il contratto è un mix tra istituti che – ha spiegato il presidente – guardano a migliorare la qualità dei servizi e al contempo pongono attenzione particolare al riconoscimento delle professionalità dei dipendenti pubblici. Inoltre, tende alle tutele dei lavoratori che si trovano in situazioni di gravi malattie”.

SANITA’ – “È il primo contratto – ha continuato – che sottoscriviamo definitivamente per la stagione 2016-2018. Abbiamo firmato anche nei giorni il ccnl della Scuola, università e ricerca e l’auspicio è di portare al termine contratti altrettanto importanti, quello per il comparto delle autonomie locali e della Sanità, per il quale mancano ancora alcuni tasselli”.

ARAN – “Il lavoro istruttorio è a buon punto – ha precisato – e se si dovessero sciogliere anche le ultime riserve, ovvero l’atto di indirizzo, l’Aran e in condizioni di dedicarsi a tempo pieno per portare a termine queste delicate contrattazioni”.

SINDACATI – Anche i sindacati, da parte loro, hanno commentato positivamente la firma, grazie alla quale “il primo dei contratti nazionali per i pubblici diversi dipendenti delle funzioni centrali entra in vigore. Dopo nove anni-ha sottolineato il segretario generale della funzione pubblica Cgil Serena Sorrentino – arrivano più tutele, soprattutto su permessi, congedi, malattia e pari opportunità e si introducono Adeguamenti salariali che consolidano le retribuzioni tabellari alle Rsu di incidere sulle condizioni di lavoro”.