Sui mercati sembra essere tornata un po’ di calma

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Il punto. Borsa italiana registrata sopra la parità, stamane: il Ftse Mib segna infatti +0,62%, il Ftse Italia All-Share +0,65%, il Ftse Italia Mid Cap +0,85%, il Ftse Italia Star +0,74%.
Mercati azionari europei in verde:DAX +0,7%, CAC 40 +0,5%, FTSE 100 +0,7%, IBEX 35 +0,7%.
Future sugli indici azionari americani in rialzodell’1,2-1,3 per cento. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 50 0 -2,37%, Nasdaq Composite -3,03%, Dow Jones Industrial -2,32%.
Lieve calo a Tokyo con ilNikkei 225a -0,39%. Le borse cinesi tentano un recupero: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a +2,04%, a Hong Kong l’Hang Seng a +0,59%.
Euro in calo contro dollaro dal massimo a 1,0940 di ieri sera. EUR/USD al momento oscilla in area 1,0875.
Inizio seduta poco mosso per l’obbligazionario eurozona. Il rendimento del BTP decennale rispetto alla chiusura precedente è invariato all’1,56%, anche quello del Bund è stabile allo 0,54%. Lo spread è fermo a 102 bp.
Sui mercati sembra essere tornata un po’ di calma dopo la mossa delle autorità di borsa cinese di sospendere lo stop automatico agli scambi. La decisione è stata presa dall’autorità di Pechino che vigila sui mercati finanziari, la Csrc. Questo sistema automatico è entrato in azione due volte questa settimana, lunedì e ieri, provocando la chiusura anticipata dei mercati di Shanghai e Shenzen quando perdevano più del 7%. Insomma, l’autorità dei mercati cinese ha ammesso che i cosiddetti “circuit braker” non hanno portato ai risultati sperati.
Così dopo l’avvio in caduta, anche i listini europei e Wall Street si sono ricomposti, ieri, ma il bilancio resta comunque pesante: dal calo del 3,2% in apertura Milano ha chiuso poi in perdita dell’1,14%, con lo spread appena sopra i 100 punti base. 
Londra Ha ceduto nel finale l’1,96% e Francoforte è terminata in calo del 2,29% mentre l’indice Dax è andato sotto i 10 mila punti.
Il petrolio ha cancellato le ampie perdite e virato in positivo. A New York il Wti a febbraio sale dello 0,1% a 34,01 dollari al barile dopo essere arrivato fino a 32,10 dollari, minimi del dicembre 2003. A Londra il Brent con la stessa scadenza aggiunge lo 0,2% a 34,30 dollari al barile ma oggi è scivolato fino a quota 32,16 dollari, minimi dell’aprile 2004.
Attesi oggi importanti market mover: da segnalare, in particolare, i dati relativi ai nuovi occupati (No farm payrolls) ore 14,30.

Borse asiatiche
I mercati asiatici si avviano a chiudere l’ottava con il più netto declino settimanale in oltre quattro anni, dopo che nelle sedute di lunedì e giovedì Shanghai ha perso più del 7% portando in entrambi casi all’automatica interruzione delle contrattazioni per il resto della giornata. Pechino ha per altro annunciato di avere sospeso il sistema di stop introdotto, invano, per ridurre la volatilità dei mercati. Ed estrema volatilità ha caratterizzato anche l’ultima seduta della settimana, anche se i mercati cinesi, com’era prevedibile, hanno segnato recuperi: avvicinandosi alla chiusura, infatti, è intorno al 2% il progresso dei tre principali indici della Cina continentale: Shanghai Composite, Shanghai Shenzhen Csi 300 e Shenzhen Composite.

Di riflesso anche Hong Kong viaggia in territorio positivo: l’Hang Seng guadagna circa lo 0,80% (mentre l’Hang Seng China Enterprises Index, sotto indice di riferimento per la Corporate China sulla piazza dell’ex colonia britannica che aveva perso il 4,20% nella seduta di giovedì, è in progresso di circa l’1,30%).
Ma il recupero è tutt’altro che generalizzato nella regione e non a caso l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, è in declino, seppure modesto, portando ben oltre il 7% la perdita nell’intera ottava (peggiore performance settimanale dal settembre del 2011). Com’è insito nella sua natura di bene-rifugio, l’oro scambia ai massimi degli ultimi due mesi (da inizio anno il metallo prezioso si è apprezzato di quasi il 5%). Continua invece il declino del prezzo del petrolio.
Dopo una seduta di deciso declino giovedì per Wall Street (il peggiore tra i principali indici Usa è stato il Nasdaq, in flessione del 3,03%), che ha chiuso una giornata di generalizzate perdite per le Borse globali, alla riapertura degli scambi Tokyo non riesce a invertire il trend, nonostante il progresso superiore all’1% registrato in intra day. A fine seduta il Nikkei 225 segna una perdita dello 0,39% mentre per il Topix (deprezzatosi dello 0,73%) l’ottava si chiude con un declino del 6,5% (il peggiore avvio d’anno dal 1997). Sul fronte macroeconomico, nuovo calo in novembre per l’indice anticipatore, la cui lettura preliminare si attesta a 103,9 punti, contro i 104,2 punti della lettura finale di ottobre (e i 101,6 punti di settembre, livello più basso dal gennaio del 2013), ma in linea con le attese degli economisti. Tra i singoli titoli, Fast Retailing (pezzo da novanta nell’indice delle blue chip nipponiche) ha chiuso in flessione del 2,33% dopo che giovedì aveva rivisto al ribasso le stime di utile operativo nell’intero esercizio a causa di un inverno particolarmente mite in Giappone che ha frenato le vendite nei negozi della catena Uniqlo.
A Seoul il Kospi guadagna lo 0,70% ed è l’unico tra i principali indici dell’Asia, oltre a quelli cinesi, a chiudere la seduta in positivo. Tra i singoli titoli, Samsung Electronics (in arretra mento nella seduta di giovedì), guadagna lo 0,69% dopo avere comunicato di attendersi per il trimestre appena chiuso utili operativi a quota 6.100 miliardi di won (4,68 miliardi di euro), in crescita del 15% su base annua, e ricavi consolidati sostanzialmente invariati a 53.000 miliardi (40,70 miliardi di euro). Di tutt’altro tenore la seduta di Sydney, con l’S&P/ASX 200 che perde lo 0,39% appesantito soprattutto dai titoli finanziari (le big del credito Westpac, National Australia Bank e Australia and New Zealand Banking Group segnano flessioni superiori all’1%), mentre la seduta è sostanzialmente positiva per il settore delle materie prime (Rio Tinto sfiora addirittura un progresso del 3% dopo avere perso circa la stessa percentuale nella seduta di giovedì a Londra).

Borsa Usa
A New York i principali indici hanno chiuso un’altra seduta in forte ribasso. Sui mercati continuano a pesare le incertezze sull’economia cinese e il calo delle quotazioni del petrolio. Il Dow Jones ha perso il 2,32%, l’S&P 500 il 2,37% e il Nasdaq Composite il 3,03%. Shanghai ha lasciato sul terreno il 7%. Il petrolio (Wti) ha chiuso in calo del 2,06% a 33,27 dollari al barile dopo aver toccato un minimo a 32,10 dollari (livello più basso dal 2003).
Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata l’1 gennaio si sono attestate a 277 mila unità, superiori alle attese (275 mila) ma inferiori al dato rilevato la settimana precedente (287 mila unità). Il numero totale di persone che richiede l’indennità di disoccupazione si attesta a 2,230 milioni, superiore ai 2,193 milioni attesi.
Sul fronte societario ancora male il comparto energetico. Forte rialzo invece per il settore aurifero con l’oro tornato sopra i 1.100 dollari l’oncia.
Tra i singoli titoli Apple -4,22%. Le azioni del produttore di iPhone sono scese sotto i 100 dollari al barile.
KB Home -14,67%. Il costruttore di case ha annunciato una trimestrale inferiore alle attese. Nel quarto trimestre l’utile per azione si è attestato a 0,43 dollari contro i 0,50 dollari indicati dal consensus. I ricavi sono aumentati del 24% a 985,8 milioni di dollari (consensus 1,068 miliardi). Yahoo -6,22%. Secondo quanto riporta Business Insider, il colosso tecnologico sarebbe pronto a presentare un piano di ristrutturazione che prevedrebbe il taglio di almeno il 10% del suo organico complessivo.

Walgreens Boots Alliance +1,93%. La catena di farmacie ha a nnunciato una trimestrale in crescita e rivisto al rialzo l’outlook 2016. Nel primo trimestre l’utile è cresciuto a 1,1 miliardi di dollari da 850 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Escluse le poste straordinarie l’Eps si è attestato a 1,03 dollari, 7 centesimi in più delle attese. I ricavi sono aumentati del 48,5% a 29 miliardi (consensus 29,251 miliardi). Per l’intero esercizio la società stima ora un Eps compreso tra 4,30 e 4,55 dollari.

Europa
Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in rialzo grazie al recupero della Borsa cinese. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,3%, il Cac40 di Parigi lo 0,1%, il Ftse100 di Londra lo 0,4% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,45%.
A novembre in Germania la produzione industriale e’ diminuita inaspettatamente: l’Ufficio di Statistica Destatis ha indicato un decremento pari allo 0,3% rispetto al mese precedente. Il dato e’ risultato decisamente inferiore alle attese degli analisti che avevano stimato una variazione positiva pari allo 0,5%. Rivisto al rialzo tuttavia il dato precedente a +0,5% da +0,2%. Sempre in Germania il surplus della bilancia commerciale a novembre si e’ attestato a 19,7 miliardi di euro, dai 20,5 di ottobre, risultando inferiore anche alle attese degli economisti, che avevano previsto un avanzo pari a 20 miliardi di euro. L’Ufficio Federale di Statistica (Destatis) ha inoltre riportato che le esportazioni sono cresciute dello 0,4% rispetto a novembre 2014 e le importazioni dell’1,6% nello stesso periodo. 
In Francia l’Insee ha reso noto che la produzione industriale nel mese di novembre è diminuita dello 0,9% in netta controtendenza rispetto all’incremento pari allo 0,7% rilevato a ottobre. Gli analisti si aspettavano un calo dello 0,4% del valore della produzione. Nel mese di settembre la bilancia commerciale francese ha segnato un deficit pari a 4,6 miliardi di euro, superiore alle attese (pari a 4 mld di euro) risultando di poco inferiore al disavanzo di 4,9 miliardi del mese precedente. Le esportazioni sono salite a 38,4 mld di euro da 37,3 mld di ottobre, mentre le importazioni si sono attestate a 43 mld di euro da 42,2 mld del mese precedente.

Italia
Stamattina avvio di seduta caratterizzato da tentativi di rimbalzo da parte dei titoli più penalizzati negli ultimi giorni comeBanca MPS(+2,3%),Luxottica(+2,2%),Anima Holding(+2%),UniCredit (+1,9%),Trevi Finanziaria Industriale(+5,7%).
In verdeFinmeccanica(+0,9%). Ieri il Ministero della Difesa francese ha ordinato 6 elicotteri Nh90 al consorzio Nh Industries partecipato da Airbus, Finmeccanica Elicotteri e Fokker.
Nel comparto automotive recuperaBrembo(+3,7%), mentre restano sotto pressioneFerrari(-1,8%) eFCA(-0,6% a 7,63 euro): su quest’ultima gli analisti di Société Generale hanno tagliato la raccomandazione a SELL da HOLD con target a 7,80 euro.
Deboli i petroliferi nonostante il recupero del greggio rispetto ai minimi pluriennali toccati ieri mattina. Attualmente il future sulBrentsegna 34,20 $/barile circa da 32,17, ilWTIoscilla in area 33,60 $/barile da 32,10. In caloTenaris-1,7% edEni-0,5%.
L’indice EURO STOXX Oil & Gas segna -0,7% circa.
STMicroelectronics(-1,5%) perde ulteriore terreno in scia alla debolezza del settore semiconduttori.
Nonostante il nuovo crollo di Shanghai (giovedì in rosso di oltre il 7%), ieri Milano e le principali piazze europee hanno evitato una nuova seduta nera e recuperato parte delle perdite nel finale. Piazza Affari, che aveva aperto a -3,5%, ha chiuso con l’Ftse Mib a -1,14% dopo la decisione della Cina di sospendere lo stop automatico agli scambi (a partire da oggi).
In evidenza i titoli del lusso, che venivano da giornate complicate, con Ferragamo (+2,5%) e Yoox (+2%) e quelli delle utility in scia al settore europeo: A2A ha recuperato l’1,1% ed Enel Green Power lo 0,7%.
Forti vendite invece sulle banche, su Buzzi (-4,1%) e sull’auto con Fca e Ferrari in ribasso del 3,2%.
Eni (-0,8%) è risalita nel finale parallelamente al recupero del greggio che a New York ha ceduto soltanto lo 0,2% con il Wti a 33,87 dollari al barile.
Sul mercato valutario la svalutazione dello yuan ha favorito l’euro e lo yen: la moneta unica è passa di mano a 1,085 (da 1, 07155 dollari ieri in chiusura) e 128,05 yen (127,62 yen), con il biglietto verde che ieri valeva 118 (118,63 yen).

I dati macro attesi oggi
Venerdì 8 gennaio 2016

06:00 GIA Indice anticipatore nov;
08:00 GER Produzione industriale nov;
08:00 GER Bilancia commerciale destag. nov;
08:45 FRA Produzione industriale nov;
08:45 FRA Bilancia commerciale nov;
10:30 GB Bilancia commerciale (non UE – GBP) nov;
10:30 GB Bilancia commerciale (totale – GBP) nov;
14:30 USA Nuovi occupati dic;
14:30 USA Tasso di disoccupazione dic;
16:00 USA Scorte e vendite all’ingrosso nov.