Storia diplomatica: Johann Christian von Lindenowski

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L’ambasciatore prussiano a Danzica era il primo rappresentante diplomatico della Prussia a Danzica . Le relazioni diplomatiche iniziarono ufficialmente nel 1646 e rimasero attive sino a quando la città non passò definitivamente sotto il dominio prussiano e venne incorporata al resto del regno. Johann Christian von Lindenowski, che fu l’ultimo ambasciatore prussiano, divenne il primo sindaco della città sotto il dominio prussiano. Dagobert von Vehesack fu console prussiano nella città libera di Danzica dal 1807 e poi divenne direttore della polizia dopo la riunione con la Prussia. Il consolato si trovava in Frauengasse n. 11 nel 1810.[ Dal 1871 al 1918 la Prussia fu uno Stato dell’Impero tedesco; in seguito, cambiò denominazione in Stato libero di Prussia sotto la Repubblica di Weimar e la Germania nazista, fino all’abolizione geografica e politica ufficiale nel 1947Eccetto per le colonie, quasi tutte le perdite territoriali della Germania  dopo la proma guerra mondiale  colpirono la Prussia. Come specificato nel Trattato di Versailles, l’ex regno perse territori a favore del Belgio ( Eupem e Malmedy), della Danimarca  (lo Schleswig settentrionale),  della Lituania  (la Regione di Klaipeda), della Cecoslovacchia ( area di Hlucinsko) e della Francia  (Regione dell’Alsazia). La Provincia del Remo  divenne zona demilitarizzata. Gran parte delle perdite della Prussia andarono a favore della Polonia, inclusa la Posnania e la Prussia occidentale, come anche una sezione orientale della Provincia di Slesia. Danzica  fu sottoposta all’amministrazione della Società’ delle Nazioni, come Città Libera di Danzica. Queste perdite territoriali separarono la Prussia orientale dal resto della nazione, ora accessibile solo con la ferrovia  attraverso il Corridoio polacco . Siccome conteneva così tanta parte dell’area e della popolazione tedesca, il governo inizialmente pensò di dividere la Prussia in diverse entità trattabili più facilmente, ma infine il sentimento tradizionalista prevalse e la Prussia  continuò a sopravvivere come entità unica. Nonostante il suo autoritario predecessore, la Prussia  era una promettente democrazia in Germania. L’abolizione dell’aristocrazia trasformò la Prussia in una regione fortemente dominata dalla sinistra delle classi operaie della “Berlino Rossa” e dell’area industriale della Ruhur. Come in altri stati tedeschi, sia attuali che del tempo della Repubblica di Weimar, il potere esecutivo  iera gestito da un ministro presudente  e le leggi erano discusse dal Landtag eletto dal popolo. Durante tutto il periodo di vita democratica dello Stato, cioè dal 1918 al 1932, il governo fu retto da un’alleanza di centro-sinistra fra il Partito Socialdemocratico, il Zentrum cattolico ed il liberaldemocratico Partito Democratico Tedesco  (poi Partito dello Stato Tedesco), detta coalizione di Weimar, perché formata dai partiti che avevano ideato la Costituzione repubblicana del Reich. Anche la Costituzione dello Stato libero di Prussia (Verfassung des Freistaats Preußen), approvata il 30 novembre 1920, era stata ideata da queste forze politiche. Primo Ministro prussiano dal 1920 al 1932 fsalvo due brevi intervalli) fu Otto Braun, leader del principale partito della coalizione, il Partito Socialdemocratico di Germania. Durante il governo, Braun riformò profondamente lo Stato, insieme al Ministro degli Interni Carl Severino , che fu anche modello per la Repubblica Federale di Germania.  Ad esempio, un primo ministro non poteva rimanere in carica se un altro potenziale candidato godeva della maggioranza dei consensi. Questo concetto, conosciuto come sfiducia costruttiva, fu ripreso dalla legge della RFG. Molti storici ritengono che il governo prussiano del periodo raggiunse molti più successi Nonostante la salda guida socialdemocraticaal governo della Prussia, il Partito nazionalsocialista di Adolf Hitler guadagnò via via consensi dalla classe medio-bassa e dai lavoratori della classe più bassa, particolarmente nella Prussia orientale e nelle regioni industrializzate. Dal 1932 il NSDAP fu il maggiore partito della Prussia, eccetto che nella Slesia, dominata dal partito Cattolico. Il partito di centro-sinistra rimase comunque al potere, con all’opposizione l’estrema sinistra e l’estrema destra fascistaTutto questo cambiò il 20 luglio 1932 con il Preußenschlag (“colpo di Stato prussiano”), quando il Cancelliere Franz von Papenesautorò il governo statale prussiano con la scusa che stava perdendo il controllo dell’ordine pubblico. A causa di questa emergenza, Papen si nominò Commissario del Reich per la Prussia e prese il controllo dello Stato. Questo rese facile ad Adolf Hitlerla presa del controllo sulla Prussia negli anni seguenti.