Una tre giorni dedicata alla ripartenza post-covid sul fronte della lotta alla morte improvvisa cardiaca prende il via da domani, giovedì 12 maggio, a Napoli dove si svolge il 24° Congresso Nazionale del GIEC, la Società di Cardiologia presieduta dal professor Maurizio Santomauro. Ad ospitare cardiologi e sanitari provenienti da ogni angolo d’Italia sarà l’aula magna della Facoltà di Scienze Biotecnologiche dell’Università Federico II dove sono previste nove sessioni ordinarie e tre straordinarie di confronto tra i maggiori specialisti della moderna cardiologia e ricerca scientifica per contrastare le morti improvvise di cui si registra un incremento anche nelle fasce d’età giovani e in particolare tra gli sportivi.
“Le nuove prospettive diagnostiche e terapeutiche che si evidenziano all’alba del prossimo decennio sono al centro del nostro congresso – spiega il presidente Santomauro -. La pandemia ha provocato un incremento esponenziale dei casi di morte improvvisa cardiaca con un parallelo decremento degli infarti sottoposti ad angioplastica di salvataggio nei tempi ottimali. Il sistema di emergenza territoriale 118/112 ha sofferto particolarmente in questi due anni mettendo a dura prova la tenuta di tutti gli operatori sanitari. L’ospedale è stato erroneamente visto dai pazienti come un luogo di possibile contagio e ha scoraggiato molti pazienti a ricoverarsi per curare adeguatamente le patologie cardiache tempo dipendenti”.
Il Comitato Scientifico Giec quest’anno ha proposto un congresso completo con tutte le novità riguardanti l’epidemiologia, le nuove tecnologie di imaging, le cardiomiopatie, la malattia coronarica, la dislipidemia, gli anticoagulanti orali, l’interventistica, la telemedicina, le nuove linee guida sulla rianimazione cardiopolmonare, sullo scompenso cardiaco e sul pacing cardiaco e la terapia di resincronizzazione.
È stata inserita anche una sessione dedicata agli studenti degli Istituti Scolastici Superiori sui fattori di rischio cardio-vascolare nei giovani e una sessione sul ruolo delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate nella catena della sopravvivenza.
Nel corso dell’assise saranno premiati i sanitari e i volontari che si sono particolarmente distinti nei due anni di pandemia con atti di eroismo e alto senso civico, un esempio anche per le giovani generazioni che si formano per svolgere la professione.