Aromaticae Formulae La Pelagia, a Benevento ritornano i profumi di Iside

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di Fiorella Franchini

Viaggiano nel tempo le essenze preziose, dall’Oriente alla Campania Felix attraverso il Mediterraneo e tornano, come duemila anni fa, a evocare il mistero di una regina. Nella mitologia dell’antico Egitto Iside era la dea della magia, della fertilità e della maternità, una delle nove divinità più importanti del pantheon egizio. In epoca ellenistica e poi in quella romana il suo culto si diffuse a Roma, a Neapolis, a Puteoli e Benevento, al seguito di soldati e mercanti, soprattutto alessandrini che negli empori campani commerciavano grano e beni di lusso. Le furono attribuite l’invenzione del matrimonio e la protezione delle navi e la devozione alle sue virtù ha lasciato segni tangibili nelle pitture delle domus e nei templi di Pompei e di Napoli, al Campo Marzio dell’Urbe e a Benevento che ospitarono due dei più grandi santuari.

Nella città delle streghe, eredi, secondo la tradizione, dei misteri magici delle sacerdotesse isiache, Petronilla Liucci, imprenditrice di programmi di benessere, ha creato una linea di profumi d’Autore che, riallacciandosi all’antica l’arte profumiera italiana, fonde saperi e odori che guardano al patrimonio culturale della sua regione come una fonte inesauribile d’ispirazione, come risorsa preziosa da custodire e promuovere. Le Aromaticae Formulae La Pelagia recuperano attraverso la ricerca scientifica e storica la memoria botanica del Mediterraneo e dei rituali antichi, creando un brand Made in Italy ricco di suggestioni culturali e di prospettive economiche.  Fondamentale la collaborazione con Giovanna Lombardi, autrice del volumetto “A Iside Regina. I culti egizi a Benevento”, pubblicato in formato tascabile in italiano e inglese. Per la prima volta, un testo scientifico e un profumo d’arte si sono fusi per rievocare le atmosfere e le sensazioni di un’epoca. Il Museo del Sannio conserva la più grande collezione di reperti egizi presenti fuori dai confini del paese di Ra, appartenenti soprattutto al grande iseo fatto costruire nel I sec d. C. dall’Imperatore Domiziano, tra cui i resti della nave sacra di Iside Pelagia. La città beneventana si trovava sulla rotta dei profumi che dall’Arabia, passando per il Libano giungeva ai grandi empori italiani di Pozzuoli e Ostia, congiungendosi alle più importanti vie di comunicazione, l’Appia, regina viarum, la via campana e quella traiana. Numerose iscrizioni citano oltre quindici produttori e venditori di unguenti in Campania e Seplasia, l’antica piazza di Capua, era la sede della corporazione dei profumieri e dei farmacisti. Gli scavi archeologici vesuviani restituiscono botteghe e strumenti, unguentari e balsamari dalle forme più svariate, i testi letterari testimoniano l’uso delle essenze in campo cosmetico e farmacologico, nella profumazione dei palazzi e nelle cerimonie religiose. Sacro a Iside era il profumo delle rose, la cui composizione rimane misteriosa, anche se gli studi della professoressa Maria Rosaria Belgiorno, indicano come probabile essenza primaria le varietà provenienti dal paleo ambiente botanico rinvenuto nei reperti di un’officina di profumi risalente al II Millennio a.C. di Pyrgos/Manovraki a Cipro. Le formule profumate proposte da Nilla Liucci, “Beauty image advisor” e “Olistic Aromatic tutor“, rimandano dunque all’antica Chyprè e alle cerimonie sacre alla dea dai mille nomi. 

Petronilla, qual è la ricetta segreta di questi aromi?
Nella combinazione si ritrovano note di testa di alcuni estratti ottenuti dagli agrumi, conosciuti con il nome di “Citron”, che allentano l’ansia e la tensione nervosa abbassando le difese, poiché si rivolgono alla parte razionale e cosciente di chi percepisce la fragranza, una sorta di messaggio rassicurante che comunica un senso di calma e serenità.

Il culto di Iside racconta anche una grande storia d’amore, l’Eros che vince Thanatos. Quali essenze rappresentano questa passione?
Le note di cuore, sono costituite dalla rosa damascena, sacra a Isis e dal Gelsomino Sambact che, miscelati, creano un effetto afrodisiaco perché attivano i neurotrasmettitori del piacere. Completano la miscela, le note di fondo composte da un mélange di Ambra grigia, Benzoino, con una rara essenza di sandalo orientale, che permettono all’Eau de Parfum di rimanere a lungo sulla pelle producendo un benessere diffuso.  

Le aromaticae formulae, come linea di profumi naturali hanno, dunque,  sia proprietà seduttive, sia qualità salutari e simboliche, espressione di un femminile sacro atavico che ci riconduce alla Madre Terra. Un mondo spirituale che non prescinde mai da un’attività concreta di commerci, di scambi, di produzioni in cui l’homo sapiens è sempre, costantemente, anche homo faber.  Nei tempi passati i profumi raffiguravano gli dei stessi, sotto forma di fragranza, esprimevano la forza vitale e la capacità riproduttiva, fino a rappresentare lo status sociale, il potere, la regalità, la ricchezza, e ancor oggi sono oggetti di lusso carichi di significati ancestrali e di reminiscenze storiche legate al territorio e a una cultura che ha attraversato i secoli.

Nilla Liucci può un brand commerciale svolgere una funzione di recupero delle nostre radici?
Certamente, quando è sostenuto da una ricerca puntuale e approfondita. Il marchio, infatti, si ricollega a un progetto più ampio denominato Navigium Isidis, antica festa dedicata a Iside e associata alla ripresa primaverile della navigazione, in cui s’intende far confluire un insieme di tematiche, dalle rotte mercantili agli antichi strumenti musicali, dalla cucina all’arte dei gioielli. 

Un programma di eventi e d’incontri con storici, artigiani, scrittori, archeologi, patrocinati da istituzioni come musei, biblioteche, scuole, comuni, associazioni per raccontare usi, costumi, credenze, tecniche, per ritrovare la consapevolezza della complessità delle vicende umane.  Le Aromaticae formulae La Pelagia non sono solo un souvenir da bookshop museale o un raffinato prodotto artigianale ma ambiscono a rappresentare uno strumento di comunicazione dei valori intrinseci della Storia, così pregnanti da rimanere intrappolati persino nel respiro odoroso di una dea.