Arte, “Il Mondo di Greta”: l’opera di Giuseppe Leone per il Friday For Future

175

di Azzurra Immediato

L’arte non si tira indietro dinanzi alla Storia, ai fatti della società e così, in un giorno come quello del “Friday For Fortune”, anche il maestro Giuseppe Leone pone la sua riflessione, secondo i canoni della propria ricerca. La sua originale “Scarabattola” è dedicata, idealmente, alla figura di Greta Thunberg. All’interno dell’opera, una figura femminile tiene sul capo una sfera, emblema del mondo, accostata ad un frammento di specchio, simbolo di vanitas, di effimero apparato antroposofico, in grado di svelare la nostra caducità nella quale, pateticamente, ci guardiamo. La dedica di Giuseppe Leone è un ex post, giacché l’opera è nata ben prima dei fatti di oggi ma, per casualità, per quella visione profetica di cui Egli si fa latore, la somiglianza la fanciulla scolpita e la giovanissima attivista scandinava, appare uno straniante segno di riflessione e che, dunque, può così esser titolata: ‘Il mondo di Greta’. “Un mondo di pietra sulla testa della fanciulla, un mondo senza vita che, simbolicamente focalizza il dramma del nostro pianeta”, afferma il maestro sannita.

Greta Thunberg è salita agli onori della cronaca pochi mesi fa, in qualità di giovane attivista, con la precisa volontà di sensibilizzare sul dramma sui mutamenti climatici, un processo che pare, ormai, senza scampo. Da allora, molti si son chiesti ‘chi sia davvero’, ‘chi la stia instradando’. Probabilmente, come alcuna cronaca vuol dimostrare, esiste una sorta di lobby alle sue spalle, tutta una serie di meccanismi che fondano la comunanza tra strategie di marketing, politica e potere. Purtroppo, però, non esiste una lobby per la salvaguardia del pianeta, ma, dopo anni di lobbies che hanno impiegato risorse e fortune immense per ridurre la Terra così, sarebbe un vantaggio, invece che un problema.
Giuseppe Leone, per anni, ha dedicato la propria carriera ai giovani – in qualità di docente accademico – oggi, scevro da qualsivoglia polemica di ogni sorta, condivide il movimento, di grandezza mondiale, che la giornata di oggi ha proposto, sull’onda dell’influsso della presa di coscienza di Greta Thunberg, suggerita come candidata a ricevere il Nobel per la Pace. Non importa, in fondo se abbia un team alle spalle – e considerando la mole di pensiero che muove non sarebbe possibile senza il lavoro di una squadra – “È una ragazzina” dirà qualcuno, “molto più saggia di tante classi dirigenti avvicendatesi al potere” si potrebbe rispondere. Ben oltre ogni dietrologia complottista che sta nascendo e che si avvicenderà sui media, piace credere che, semplicemente, quanto auspicato da Greta Thunberg serva a risvegliare assopite coscienze, in fondo, non importa il ‘motivo’ ma la ‘conseguenza’. Ci si accorge, semplicemente, guardando fuori dalla finestra, che qualcosa è andato storto.

Giuseppe Leone, continua e pone l’accento sul fatto che “siamo noi, tutti, con le nostre azioni quotidiane, anche le più banali, ad aver innescato un processo molto probabilmente giunto ad un punto di non ritorno”. Ecco, pertanto, che la sua opera, dalla valenza profonda, è un richiamo, uno spunto di riflessione forte e che, attraverso i simboli di una novella vanitas, permette ad ognuno di noi di ripensare il presente, le nostre azioni, in vista di un futuro non utopico.

Riporto, inoltre, di seguito, le parole di Luigi Salierno che, nell’atelier del’artista, ha scattato la foto che il lettore potrà osservare: “Oggi, nel giorno del #fridayforfuture sembra di cogliere una somiglianza di questa opera del maestro Giuseppe Leone, con Greta Thunberg, la giovane attivista svedese che sta mobilitando milioni di studenti affinché si faccia in fretta per invertire l’andamento del climate change. È arrivata l’ora che i giovani chiedano l’applicazione del principio di sostenibilità e che non ricevano in eredità un Pianeta distrutto”.