Facciamo dietrofront dalla Cina

2033
Dopo qualche ventennio è il momento di fare baracca e burattini e tornare a casa. Questo è l’allarme lanciato da molti paesi: abbandonare la piattaforma asiatica per riprendere posizioni nei propri mercati domestici.
In Giappone il primo ministro Abe-san mette a disposizione ingenti risorse economiche per il rientro in patria di molte aziende giapponesi che producevano in Cina; stessa cosa invoca il Presidente degli Stati Uniti Donald  Trump. Il trend è spostare le produzioni all’interno dei propri paesi. ll Presidente americano aveva già previsto questa mossa contro la globalizzazione. Accadeva lo scorso anno: Trump Nostradamus ordinava alle aziende americane di andarsene via dalla Cina. E bene ha  fatto. Anche se attaccato da molti analisti si difendeva con l’International Emergency Economy Power Act del 1977.
Sono molte le aziende tra cui 120 italiane che rientrano in patria per riaprire le fabbriche nel paese d’origine. Questo fenomeno si chiama backshoring: è un processo di rilocalizzazione delle proprie linee produttive manifatturiere nel paese di origine.
Uno dei principali obiettivi potrebbe essere quello di ridare prestigio al ben fatto, al “Made in”, con la possibilità di riprendere posizioni e offrire un prodotto di alta manifattura di qualità più elevata.
Per quanto riguarda me e l’azienda della mia famiglia abbiamo sempre cercato di cavalcare e domare il mercato cinese senza mai lasciarci prendere dalla mano….
Questa è una occasione a mio parere unica, riprendiamo le posizioni nei nostri mercati, riaffermiamo il Made in Italy contro la cattiva globalizzazione che ha distrutto il nostro know how. Il secolo cinese è quasi finito, il dragone è ammalato.
L’impetuoso sviluppo dell’impero cinese seguito da quello indiano subirà una caduta notevole. Molte aziende americane, giapponesi e spero anche italiane hanno deciso di delocalizzare nuovamente le produzioni nella propria terra. È finita la superproduzione del gigante asiatico, il Giappone si riprende le aziende e vince la sfida finale .
Tra le aziende mondiali ecco tornare, alla stregua di un “figliol prodigo ” che s’era perso e ora s’è ritrovato, Beghelli, Artsana, Furla, per non parlare poi di colossi come Adidas.
Risparmiare non va più di moda e toglie lavoro alle nostre aziende e ai nostri operai. Chi non ha peccato scagli la prima pietra.
Chi in passato è stato causa del suo male pianga se stesso. Come si dice a Napoli: “O’ sparagn nun è mai guaragno…”. Letteralmente: il risparmio non è mai un guadagno, ed il fatto che abbiamo pagato tanto, anche con vite umane, rappresenta l’occasione di ritornare sulla dritta via…
Il saper fare bene…è  solo Italiano