“Oggi comincia la primavera e la primavera è tempo di speranza. Ed è tempo di riscatto per Napoli: questo è il mio augurio e la mia preghiera per una città che “Oggi comincia la primavera e la primavera è tempo di speranza. Ed è tempo di riscatto per Napoli: questo è il mio augurio e la mia preghiera per una città che ha in sé tante potenzialità spirituali, culturali e umane, e soprattutto tanta capacità di amare”. Lo ha detto Papa Francesco durante la messa in Piazza del Plebiscito. “Le autorità, le istituzioni, le varie realtà sociali e i cittadini, tutti insieme e concordi, possono costruire un futuro migliore“, ha aggiunto. “E il futuro di Napoli non è ripiegarsi rassegnata su sé stessa, ma aprirsi con fiducia al mondo“, ha detto ancora il Pontefice. “Questa città può trovare nella misericordia di Cristo, che fa nuove tutte le cose, la forza per andare avanti con speranza, la forza per tante esistenze, tante famiglie e comunità“, ha continuato. “Sperare è già resistere al male – ha quindi concluso -. Sperare è guardare il mondo con lo sguardo e con il cuore di Dio. Sperare è scommettere sulla misericordia di Dio, che è Padre e perdona sempre e perdona tutto“. Appello ai criminali “Ai criminali e a tutti i loro complici oggi io umilmente come fratello ripeto: convertitevi all’amore e alla giustizia! Lasciatevi trovare dalla Misericordia di Dio. Siate consapevoli che Gesu’ vi sta cercando per abbracciarci, amarvi di piu’ con la grazia di Dio che perdona sempre“. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia pronunciata in piazza Plebiscito. Dio vive a Napoli “Dio, fonte della nostra gioia e ragione della nostra speranza, vive nelle nostre citta’. Dio vive a Napoli. Dio vive a Napoli“. Cosi’ il Papa ha concluso l’omelia a piazza del Plebiscito. “La sua grazia e la sua benedizione sostengano il vostro cammino nella fede, nella carita’ e nella speranza, i vostri propositi di bene e i vostri progetti di riscatto morale e sociale“. “Abbiamo tutti insieme proclamato che Gesu’ e’ il Signore: facciamolo di nuovo tutti insieme tre volte“, ha detto il Papa, ripetendo poi la formula con la folla di fedeli. “E ca ‘a Maronna v’accumpagne!“, ha concluso.